le Orche

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giovedì 16 agosto 2012

15. e 16. Storia delle Orche

Continuiamo la pubblicazione veloce della storia degli old; anche oggi due articoli ripresi dal sito della Pro Recco rugby:
 15. Rhodensi a Recco
Oggi al Carlo Androne di Recco la sfida per gli old è stata con il Rugby Rho. Il calendario dice ancora inverno, e il clima di questi ultimi tempi è stato piuttosto freddo, ma probabilmente gli old recchesi hanno qualche “alta protezione”: la giornata è stata piacevolissima, la temperatura era ideale per giocare ma, tuttavia, o forse proprio per questo, le Orche sono scese in campo che sembravano la gita parrocchiale – absit iniuria verbis – alla Madonna dell’Acqua in Valbrevenna.
Salvo alcune incursioni di Cipriani, il gioco si è svolto infatti praticamente sempre nella nostra metà campo. Certo, i lombardi non sono stati sempre accampati nei ventidue biancocelesti, ma alla fine della prima frazione di gioco erano – ovviamente e meritatamente – avanti per una meta a zero.
Durante il breve intervallo, capitan Allegretti ha strigliato a dovere i suoi e la tirata ha avuto il suo effetto: la mischia delle Orche è salita in cattedra, riuscendo a conquistare palloni su palloni (solo una touche persa) e guadagnando metri su metri con le maul! I biancorossi lombardi sono riusciti più volte a fermare il pack ligure a pochi centimetri dalla meta, ma il lavoro dei nostri avanti ha dato comunque ottimi frutti: il pareggio è arrivato con la meta di Ghinetti, alla quale è seguita anche una bella incursione dell’estremo Di Tota. Verso la fine del match, una fase molto contrastata nella nostra metà campo: la palla è rubata più volte da una parte e dall’altra, finchè Valentini riesce ad abbrancarla e a lanciarsi verso l’area di meta avversaria, ‘Tega’ fa qualche metro e poi viene inesorabilmente placcato ma riesce a passare a Nardi che vola per oltre metà campo e realizza il 3 a 1. Ancora poche azioni, sempre con i recchesi in attacco e strenua difesa dei rhodensi, quindi tutti al terzo tempo.
16. I Coyotes di Cernusco
Una nuova trasferta per le Orche, sabato 17 aprile: siamo andati sulle rive del Naviglio, a Cernusco per la precisione. Alla partenza da Recco/Genova una giornata uggiosa, trasformatasi subito dopo i Giovi in diluvio. Arrivati a destinazione sembrava invece che il tempo potesse reggere: molto nuvoloso e minaccioso, ma senza pioggia. La partita è iniziata verso le cinque del pomeriggio, perché il campo prima era impegnato dalle giovanili. L'inizio dei vecchietti è stato assai positivo per il Recco: calcio d'invio, lotta per la conquista della palla e dopo qualche fase contrastata si forma una maul che spinge gli avversari nella loro area di meta. Olly marca il primo punto per i biancocelesti. Pronta reazione degli avversari che pur stentando un poco a causa di qualche 'avanti' di troppo riescono a pareggiare verso la metà del tempo. Il gioco è tutto sommato equilibrato, con parecchi placcaggi mancati dai nostri e per fortuna i padroni di casa ci graziano in almeno un paio di occasioni: nel frattempo aveva ricominciato a piovere, trasformando così il campo in un pantano e il pallone in una saponetta micidiale. Nell'intervallo capitan Raffaello mette in chiaro le cose e il secondo tempo viaggia su binari ben diversi. Il nuovo vantaggio recchese è realizzato da Siri, che finalizza un'azione ben impostata da Carugati e con il sostegno della mischia (da segnalare la mole enorme di lavoro fatto da Ugolini). Sostanzialmente si gioca sempre nella metà campo avversaria, e quando l'arbitro (che alla fine è stato rotolato ben bene nel fango perché 'troppo pulito') ha fischiato lo scadere del tempo, ci si è accordati in un lampo per giocare ancora dieci minuti. Che sono stati sufficienti a portare altre due marcature delle Orche, con belle percussioni dei mediani e dei flanker: prima schiacciava Ugolini e poi Lerda, a sostegno di un'incursione di Canepa fermato a due metri dalla linea di meta.
Grande prestazione, come al solito, anche per Pedemonte e Cipriani, nonché per il capitano Allegretti. Da segnalare, nel terzo tempo, le lamentele di Bedocchi e Mangiapanello, che si autoflagellavano per aver superato – a loro dire – in un'occasione la linea di pallone morto invece di 'toccare' il pallone a terra per quella che sarebbe stata la quinta meta. Va bene così ragazzi*, sarà per la prossima volta!

*licenza poetica

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