le Orche

le Orche

sabato 26 marzo 2016

Le Orche VI

Dialogo tra due Orche via sms*:
"Che numero vuoi sulla maglia nuova?"
"12 o 13, se c'è. Senno' 6 o 7. Dal 16 in poi è indifferente"
Scelta del numero, in contumacia. Poi:
"Ti becchi il 6. Sptz**"
"Flanker! Mitico, la voglio addosso nella bara…"
"Minchia! Ti porti avanti! Sgrat sgrat…"

*Stiamo scegliendo le maglie nuove, la Silvana ha più pazienza di una mamma…
**Sputazzi

venerdì 18 marzo 2016

Le Orche V

Ieri sera è toccato all'Eruoe stare sotto schiaffo. Prima in campo, durante l'allenamento, perché è un placcatore inesorabile, quindi è stato minacciato dai suoi compagni di viaggio: "Stasera torni a casa col treno, ti arrangi!".
Poi, in club house, a fine pasto ha tirato fuori dal cilindro una bottiglia di mirto*. Assaggi e assaggi, ma il giudizio finale prevalente è stato: "E' mollo, come lui. Meglio il kraken". Strano, perché prima, in campo, l'accusa era di essere troppo duro. Be', da un gruppo di rugbisti cosa pretendete? Mononeurone, e abbiamo detto tutto. Ricordo il motivo, la genesi del suo soprannome: durante un match a Recco con i Taka'tani si accorda col mediano: "Finta a sinistra e io incrocio, provo a passare nel mezzo". Ma un monumentale rumeno in campo con i piemontesi lo sente e lo gela subito: "Non fare l'eruoe".Traduzione dal rumeno: "Se mi arrivi a un braccio di distanza, sei fatto!".
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Sabato 2 aprile saremo a Settimo Milanese, per il torneo del Pappagallo (no, non le cocorite o i parrocchetti...) organizzato dagli Old Blacks; ci saranno anche i Barberans Alessandria e Quei de Vilorba.
Squadra che per l'Eruoe era la rivale del derby, quando giocava nel Conegliano: "Ce le siamo sempre suonate di santa ragione" - ha raccontato ieri sera. Ma si sa come vanno le cose nel rugby, il terzo tempo mette tutti a posto.
*Il mirto dell'Eruoe ha salvato me, per distrazione: avevo portato dei peperoncini jalapeños, rivelatisi una ciofeca. Non pizzicavano neanche un po'. Meglio quelli artigianali di Pilu.

mercoledì 16 marzo 2016

Le Orche IV

Le Orche cantano? Non saprei, una ricerca su DuckDuckGo (Google è troppo indiscreto per i miei gusti) non mi è stata d'aiuto*. Ma l'Uomodelcerino e Big Jim - due Orche d.o.c. - cantano, eccome. Spaziando dalla classica 'Olidin olidena' alle 'Osterie', dai 'Misteri goduriosi' alla suprema 'Maria Nicola', il cavallo da battaglia per il Cerino. Insomma, durante il terzo tempo sono veramente due colonne della squadra. Lo so che così vi ho messo il dubbio: ma durante le partite, come sono? Cantano anche in campo oppure...
Uomodelcerino (Manofthematch suona male, troppo esterofilo) è un mediano di mischia che molte squadre old ci invidiano, posso testimoniarlo direttamente per aver origliato più d'una volta i commenti degli avversari di turno. E comunque è un poeta, un uomo di spettacolo, anche - e oserei dire soprattutto - in campo.
Per Big, utility back, copioincollo da un post precedente:
***racconto veloce della meta di Big: forse è schierato come estremo, non si sa bene, perché all'inizio è stato chiamato per quindicesimo e gli è stato laconicamente detto che doveva giocare dal primo minuto. E basta. Comunque, gli arriva il pallone dal mediano (Uomodelcerino, n.d.a.), e lui incassa la testa nelle spalle, corre un passo e mezzo verso la NOSTRA area di meta, svolta a sinistra (nel traffico) e fila verso la linea di touche dall'altra parte del campo (il campo da rugby è largo 70 metri, per chi non lo sapesse) e quando arriva nel corridoio dei cinque metri finalmente sterza ancora una volta e va verso la meta AVVERSARIA, dove arriva – memore dei suoi trascosi giovanili all'ala – mulinando le gambe che sembra Charly Gaul sull'Izoard. E segna, con tocco a terra quasi beffardo, da fermo, si toglie il ciuffo dalla fronte e s'incammina verso la metà campo. E fa così ogni volta…

*Ho avuto solo la conferma di quanto già sapevo, che le balene per comunicare tra loro cantano e le aringhe scorreggiano. Quindi noi potremmo anche cambiare nome, da 'Orche' ad 'Aringhe'. Solo che queste ultime non hanno la panza...

martedì 15 marzo 2016

Le Orche III

È risaputo che i rugbisti old sono esseri multicellulari ma mononeuronali. Ciò detto, parliamo di Embolo. Che non è l'ottavo nano alzheimerato, ma uno dei nostri mediani. Ultimamente provvisto di una monumentale barba da ottocentesco sapeur francese, si è distinto in varie occasioni per la partecipazione a risse furibonde, pur trovandosi generalmente sotto almeno quattro/sei giocatori di ambo le squadre. A suo merito va detto che finora ha evitato cartellini gialli e rossi, ma bisogna tener conto della benevolenza verso gli anziani che di solito caratterizza gli arbitri.
Le maggiori soddisfazioni per noi, i suoi compagni di meren..., pardòn, di squadra, arrivano quando giochiamo a touch, dopo l'allenamento: trovarsi in fuorigioco è assolutamente fisiologico, per noi, e lui si incazza come un'aspide. Insomma, è il tipico ligure che lavora col mare e sul mare, ma nel profondo dell'animo suo è e rimane un montanaro.
Anche lui lo vogliamo bene, però: sennò, chi ce li fa gli scaffali per le coppe? E i ghirigori nel legno da regalare alle squadre avversarie? Vogliamo dirlo? Embolo, mi devi una birra.

lunedì 14 marzo 2016

Sono una pittima III

Concludiamo la disamina del regolamento Golden Oldies. E cominciamo dal fondo, of course. Un giocatore con pantaloncini rossi non può essere placcato, cioè portato a terra, ma solo abbracciato. Questo equivale al placcaggio, il portatore del pallone dovrà passarlo e il placcatore dovrà lasciare la presa. I giocatori con pantaloncini viola, oro o del colore stabilito dagli organizzatori possono correre solo quindici metri e poi passare il pallone. Gli avversari però possono mettersi davanti a loro e questo equivale al placcaggio; il portatore di palla dovrà obbligatoriamente passarla.
Arriviamo perciò alla regola numero dieci, il colore dei pantaloncini. Questi saranno rossi per giocatori di età compresa fra i 60 e i 64 anni, oro per quelli fra i 65 e i 69, viola per gli ultrasettantenni, Sopra gli 80 anni, gli organizzatori del match e del torneo scelgono il colore da utilizzare, ma di solito si usano pantaloncini viola.
Le regola nove chiarisce che non esiste in realtà il divieto di correre più di venti metri con la palla, ma i capitani e l'arbitro possono accordarsi su questo prima della partita.
E veniamo alla regola numero sette, molto importante: le ruck.
Per evitare infortuni non è consentita, udite udite, la pulizia delle ruck, né è consentito far crollare le maul. Si sottintende che la contro-ruck non è ammessa, e non è consentito neppure rendere il pallone ingiocabile trattenendolo a terra senza metterlo a disposizione (antigioco).

domenica 13 marzo 2016

Le Orche II

Corre l'obbligo di parlare del nostro coach. Lo avevo già fatto qui, e anche qui, ma qualche precisazione ci sta bene.
AleUgo, da me battezzato anche come OneManBand perché spesso gli tocca cantare e portare la croce, mi ricorda uno dei miei professori dell'ultimo anno di università. Eravamo un gruppetto di quindici/diciotto studenti, e spesso arrivando in aula ci trovavamo a sorpresa un'esercitazione da fare. Con AleUgo succede più o meno lo stesso. Mentre noi facciamo qualche giro di campo o qualche navette di riscaldamento, lui sistema conetti, scudi e sacchi e appena gli arriviamo a tiro ci fa (fare)  'nu mazzo tanto.
Certo, noi ce la mettiamo tutta per farlo incazzare, e per i tre-quarti la cosa è ancora più facile. Ma i suoi pistolotti prima delle partite riescono a motivarci, e quando ci meritiamo i suoi elogi (càpita anche questo) siamo ben felici. Quindi, caro coach, scusaci se ti facciamo sbraitare tutti i giovedì sera: se ogni tanto ci fai i complimenti vuol dire che qualcosa riusciamo anche a combinare, nonostante siamo solo dei vecchi prostatici mononeurone.
(continua)

sabato 12 marzo 2016

Sono una pittima II

Vediamo le altre regole del rugby old, come illustrate dal sito Egor (Fun, Friendship, Fraternity and Family).
Le regole mostrano solo le differenze tra le Laws of the Game e quelle specifiche per gli over 35.
La numero due parla della rimessa laterale: gli schieramenti devono essere completi, non si può battere veloce e non si solleva il saltatore con la manovra nota come ascensore. Non c'è altro, in caso di battuta storta si segue la regola generale del rugby, cioè si ripete il lancio assegnandolo all'altra squadra.
La tre parla del fuorigioco e dell'entrata in ruck, che va effettuata dal gate e non lateralmente.
La quattro si riferisce ai calci. Il pallone può essere calciato solo dentro i 22 metri, ma le punizioni e i calci liberi si battono (non velocemente) in qualunque punto del campo.
La cinque parla dei calci d'inizio e di ripartenza dopo una segnatura. La squadra che marca una meta batterà il calcio d'invio per ricominciare il gioco.
La sei elenca le possibilità di sotituzione: un giocatore sostituito potrà rientrare in campo in ogni momento e gli espulsi (cartellini giallo e rosso) escono con sostituzione.
La regola numero otto stabilisce la durata dei match in tre tempi di venti minuti, con intervalli di tre minuti; ovviamente i capitani all'inizio della partita (o gli organizzatori, prima di un torneo) possono accordarsi diversamente
La regola sette, la nove, la dieci e altre postille al regolamento le vedremo in seguito.
Buon rugby.

venerdì 11 marzo 2016

Le Orche

Va be', vi parlerò un po' di noi Orche. Perché sono stato sollecitato, giovedì scorso, da uno di noi: "Quando lo fai un post su di me?" - mi dice...
...mi dice uno di noi, che tutto sommato siamo contenti di fare parte di questo gruppo. Qualcuno ha giocato insieme da giovane, qualcuno è arrivato lì paracadutato da chissà dove, magari lamentandosi di aver sempre fatto "... quel cazzo di sport da bulicci...". Qualunque fosse lo sport in questione.
E uno di noi è Helsinki, soprannominato così perché è della provincia di Salerno (ecchè, t'ho detto còtica? La scuola di Salerno, mica cazzi!).
Bene, lui fa lo skipper, e un giorno si trovava in un porto dell'Uruguay, diciamo Montevideo e buona così. Avendo bisogno di un attrezzo per una riparazione sulla barca, andò in una ferreterìa per acquistarlo. Chiese quindi in spagnolo (o castillano, se preferite) a un ragazzo che si trovava lì, al bancone. Il quale ragazzo lo ascoltò e senza neppure alzare lo sguardo, ma voltandosi un poco appena, disse in italiano: " Papà, qui ci sta uno del tuo paese".
(continua)

mercoledì 9 marzo 2016

Sono una pittima

Sono andato a recuperarmi le regole del Rugby Old sul sito EGOR (European Golden Oldies Rugby); la prima riguarda la mischia.
The Laws of the Game of Rugby also apply to Golden Oldies Rugby but with the following variations:
1. The Scrum 
All scrums are uncontested. In an uncontested scrum the teams do not compete for the ball and the 
Tutte le mischie sono no contest. In una mischia no contest non si spinge per il pallone e la
team putting in the ball must win it. There is to be no pressure scrummaging and neither team is 
squadra che introduce la palla, la vince. Non c'è spinta e a nessuna squadra è
allowed to push the other team away from the mark or to wheel the scrum.
consentito spingere via l'altra o far ruotare la mischia.
All 8 forwards must participate in every scrum and all 8 must remain fully bound until the scrum ends.
Tutti gli otto avanti devono partecipare alla mischia e rimanere legati finché la mischia non finisce.
The scrum ends when the scrum half clears the ball from the scrum.
La mischia finisce quando il mediano di mischia fa uscire il pallone dalla mischia stessa.
The scrum half must not follow the ball around the scrum. The offside line for the non-feeding scrum 
Il mediano non deve seguire il pallone. La linea del fuorigioco per il mediano che non introduce
half is either the centre line of the scrum on the side from which the scrum is fed or behind the last 
è la linea mediana della mischia o dietro i piedi
man's feet of his team's scrum.
dell'ultimo uomo della sua squadra.
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Non si dice che il numero otto possa o meno partire, ma se il mediano deve far uscire il pallone, sarà lui ad aprire il gioco (eventualmente al n°8) o a partire autonomamente.

lunedì 7 marzo 2016

Le solite considerazioni...

..del post terzo tempo.
Ribadisco, per quanto qualcuno fosse di parere contrario, che sabato è stata una bella giornata di rugby. Sì, la pioggia ci ha massacrato, nel complesso. Siamo partiti da Recco sotto il diluvio e fino a Viareggio è stata molto intensa. Inoltre soffiava anche un vento fortissimo, che all'uscita delle gallerie ti faceva cambiare corsia, in autostrada. La tregua si è avuta solo sull'autostrada A11, verso Firenze. Poi ancora pioggia durante il torneo e ancora tregua sulla strada del ritorno. Ma, come si dice, a good day for rugby.
Qualcuno ha anche esternato la propria tendenza a rotolarsi nel fango (tipo i maiali, ecco) mentre io ho giocato senza paradenti, perché col fango in bocca mi dava fastidio.
Il coronamento lo abbiamo avuto al terzo tempo, con trippa e lampredotto a volontà, e birra e vino e dolce. Per quanti non amavano il menù principale c'era la possibilità di un menù alternativo. Tuttavia, pare che qualcuno abbia avuto dei problemi, in seguito. Il classico cagotto, diciamola come va detta, ma sospetto che il kraken* abbia le sue colpe.
Personalmente ho rimediato un calcio in una caviglia, per cui sospetto fortemente di Nonno Nardi, ma a parte questo e una sosta per minzione in corsia d'emergenza (durata dieci minuti buoni) non lamento danni, né fisici né morali.
E poi l'acqua è o non è l'ambiente delle Orche? E allora, di cosa vi lamentate?
Piuttosto, cerchiamo di metterci d'accordo per le maglie nuove, che il povero Alberto da quando si occupa degli old è già riuscito a meritarsi il paradiso. E il 2 aprile, quando andremo a Settimo Milanese per il torneo degli Old Blacks, cerchiamo di essere presenti in numero sufficiente per quattro partite almeno.
Ho detto.

* Rum caraibico speziato, molto spesso definito in lingua genovese come 'rumenta'. Ma c'è il rum e non c'è la menta, per cui, fate un po' voi...

domenica 6 marzo 2016

Trippa e lampredotto

Grande giornata di rugby ieri a Sesto Fiorentino, insieme con i Cavallo di Bastoni di Ferrara.
Il solito gruppo ristretto di Orche (diciannove) ha affrontato la tempesta che affliggeva la Liguria e si è recato in Toscana; al nostro arrivo là, non pioveva. L'acqua ci ha allietato solamente mentre eravamo in campo, finito il triangolare ha smesso.
Così il campo ha condizionato pesantemente il gioco: non lo definirei proprio come una palude, sembrava piuttosto una gettata di cemento bello fresco che dopo un minuto di gioco ci aveva reso tutti uguali. Color fango.
Iniziano le danze i padroni di casa con gli emiliani, pareggiando uno a uno, e poi noi abbiamo disputato gli altri due incontri per terminare quando le tenebre stavano per avvolgerci.
Il terreno favoriva ovviamente le difese, aprire il pallone verso le ali era un azzardo; le poche volte che l'abbiamo fatto, nonostante avessimo uomini molto veloci come Della, Mario Weight, Shaggy, non siamo riusciti ad arrivare in meta.
Così, pur controllando il pallone per la quasi totalità del tempo in entrambe le partite, abbiamo portato a casa solo due pareggi zero a zero.
Sugli scudi i fratelli Pastorino, che conquistavano terreno sempre, anche nelle fasi difensive; il (glorioso) Trofeo Mani di Merda è andato a Della Scala, con la motivazione: 'Troppo uso di sciolina'.
Terzo tempo veramente sontuoso, con trippa e lampredotto in diverse presentazioni: antipasto freddo, risotto (caldo...) e in umido. Menù alternativo per chi non gradiva la trippa (non sanno cosa si sono persi) e alla fine qualcuno ha chiesto il lampredotto con la nutella, ma non era disponibile (comunque il dolce c'era, e buono pure quello). Per l'anno prossimo sarà meglio farci un pensierino: la parziale delusione del campo, dove meritavamo di raccogliere qualcosina in più, la consolazione del cibo è stata ottima e abbondante. E nonostante l'assenza di Bigghe e dell'Uomodelcerino, siamo stati gli unici a cantare (olidin olidena).