le Orche

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lunedì 22 luglio 2013

Ite, missa est (Andate, gliel'abbiamo messa in saccoccia…)

Be', la cronaca di ieri non era completa, ci sono alcune postille necessarie.

– Il (glorioso) trofeo Mani di Merda ha un nuovo detentore, che si glorierà – per tutta l'estate e fino alla prima partita della prossima stagione – delle manone bianche: si tratta di Carletto*, nominato da apposita Commissione di Saggi. Sì, sì, di saggi (non di Shaggy): come ho già detto da qualche parte, persino nel rugby old ci sono dei saggi. Io, addirittura, ho anche la barba bianca. E scusate se è poco…
*Attenzione: non ho detto che lo abbia meritato, sia pure con un knock on clamoroso nella partita con Rho. Ho detto solo che la C. di S. gliel'ha attribuito, e punto.

– Purtroppo un giocatore di un'altra squadra (Coyotes Cernusco?) ha subito un infortunio alla spalla, penso una clavicola fratturata, durante una partita. Noi, invece, ci siamo ammaccati (io e Brain) durante il riscaldamento. Meglio farle subito, certe cose: chi ha tempo non aspetti tempo.

– Non è totalmente nello spirito del rugby old mettere in palio un trofeo come è stato fatto ad Aosta l'altro giorno. Il Decalogo del Rugby Old parla chiaro a tal proposito. La regola n° 10 poi è molto esplicita per quanto riguarda la saggezza dei vecchi ruggers.
Ondeconciòssiaccosacché, non pubblicherò su questo sito le statistiche delle Orche per la stagione 2012/2013, ma le manderò privatamente agli altri odontoceti. Che si masturbino chiusi nelle loro stanzette, come si è sempre fatto da che mondo è mondo!

– Peraltro, quattro vittorie e un pareggio con dieci mete (a zero!) all'attivo, non è proprio malaccio.

– Tanto per rimanere nello spirito old, a un tratto mi avvicino a un giocatore del Seregno che a bordo campo guardava i suoi contro i franzosi del Mentone. Gli chiedo il risultato e mi dice: «Vinciamo uno a zero». «Bene», commento, e vado subito a spifferare la cosa ai miei compagni di squadra.
Ce ne fosse stato uno a riuscire a nascondere la soddisfazione: il nano Gongolo ha trovato ventisei fratelli in un colpo solo…

Cari cetacei, ora andate pure a fare… …le vostre sacrosante ferie: attenzione a non spiaggiarvi.

domenica 21 luglio 2013

«Siate onesti, non toccate il pallone»!

Bene, l'ultimo impegno stagionale è andato; ora non ci rimane che la cena sociale di fine stagione e saremo a posto fino a settembre (ottobre)?
Sabato 20 luglio, un branco di ben ventisei Orche si è spinto fino a Gressan (Aosta): decisamente fuori habitat, il mare è a oltre 200 chilometri e la Dora non può sostituirlo.
Ma procediamo con ordine; verso le tre del pomeriggio, un po' alla spicciolata, ci siamo presentati sul terreno di gioco, un enorme spiazzo sul quale erano stati tracciati due campi.
Le dimensioni erano inferiori a quelle regolamentari, ma trattandosi di old la cosa non ha guastato, anzi! Il sole picchiava implacabile, però, e qualche timore c'era – insolazioni, infarti, deliri di vario genere – visto che si era intorno ai 30°.
Per fortuna, verso l'inizio delle partite una nuvoletta fantozziana è arrivata in nostro soccorso e ci ha concesso di giocare praticamente sempre all'ombra – nonché di evitare gli inconvenienti temuti fino a poco prima.
Sono presenti dieci squadre, che vi elenco in ordine rigorosamente casuale: Chieri, Old Blacks, Poderosa Brescia, Olders Seregno, Citron Mentone (Francia), Coyotes Cernusco, Scuola Militare Alpina, Rugby Rho, gli organizzatori dello Stade Valdotain e le Orche Recco.
Ma ora vi racconto com'è andata, altri dettagli domani. Forse.
Facciamo il nostro esordio contro i neofiti della Scuola Militare Alpina di Aosta, giocano quasi in casa ma per alcuni di loro era la prima partita in assoluto; l'incontro non ha storia, lo abbiamo giocato tutto nella metà campo avversaria e concluso con mete di Gropplero e Caridi.
A seguire ci troviamo di fronte gli organizzatori del torneo: stavolta le cose sono un po' più complicate, i gialloneri sono più esperti dei militari e tengono botta abbastanza a lungo. Un'azione di Carletto Gatti, con finte e controfinte, un paio di placcaggi rotti e una lunga corsa a zig zag ci ha portati sull'uno a zero. L'ultima azione della partita vede un deciso contrattacco dei valligiani, con fuga sulla sinistra di un loro giocatore che giunge sulla linea dei ventidue e la scambia per la linea di meta: si tuffa e segna, l'arbitro fischia, ma ovviamente non la meta bensì l'avanti e la fine della partita…
Terzo match con i Coyotes di Cernusco; nuovamente partita senza storia, tutta in avanti per noi. Vanno a segno Sniper Di Caro, Shaggy Balducci, il coach Peri e conclude Lagomarsino.
Il prode Andrea, sepolto col pallone sotto un cumulo di una dozzina almeno di giocatori, urla: «Non toccate il pallone, siate onesti, non toccate»! perché l'arbitro non aveva visto chiaramente la conclusione dell'azione. Quindi, quando tutti si sono rialzati, ha potuto concedere la marcatura.
Infine, il Rugby Rho, avversario di tutto rispetto: un paio di errori nei minuti iniziali ci condizionano mentalmente, e il gioco è molto equilibrato. Dopo un buon predominio recchese, i lombardi si fanno pericolosi arrivando sul finire nella nostra area di meta ma l'arbitro fischia 'palla alta', quindi mischia ai cinque metri. Insomma, un gran nervosismo in campo e zero a zero finale che consegna la vittoria nel girone alle Orche.
Nell'altro girone si impongono gli Olders Seregno, contro i quali disputiamo perciò la finale del torneo.
Stavolta c'è più calma e lucidità, nonostante siamo in ballo da circa quattro ore: Manno, Balducci e capitan Ugolini sigillano il tre a zero finale che ci consegna la coppa messa in palio dall'ottima organizzazione valdostana.