le Orche

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venerdì 31 agosto 2012

28. Storia delle Orche

Ystradgynlais
Il titolo di questo post è il nome del paesino gallese che ci ha ospitato (noi, il Rugby Old club le Orche Recco) da giovedì sera. Si pronuncia Astradganlàis, e si trova al centro di un ex bacino minerario del sud del paese. Abbiamo iniziato a organizzare la trasferta già nell'ottobre scorso, grazie ai contatti in loco di 'Tasmanian devil' Piergiorgio. Il programma prevedeva quindi:
– arrivo giovedì 15 marzo 2012;
– partita il giorno seguente contro i locali del Seven Sisters RFC dopo un tour a Swansea;
– mattina di sabato 17 a Cardiff e pomeriggio al Millennium per assistere a Galles–Francia;
– pomeriggio e serata a festeggiare con i tifosi dei Dragoni;
– partenza da Cardiff per Gatwick a notte inoltrata e rientro a Genova domenica nel primo pomeriggio.
Tutto si è svolto nel migliore dei modi.

O quasi, ma gli inconvenienti sono stati minimi in realtà. A cominciare dalla partenza dal Cristoforo Colombo di Genova Sestri, avvenuta con circa 40 minuti di ritardo. Va be', arriviamo a Londra e saliamo sul pullman che ci aspettava per portarci in Galles: alla guida un parente di zio Fester, solo un po' più anziano. Dopo sei ore di traffico sulle autostrade britanniche, verso le 10 di sera, ora locale, veniamo accolti al Merlin's pub/hotel/restaurant dal coro polifonico locale e da un italiano che vive lì da anni e si gode la pensione.
Ceniamo, sfidiamo a una gara di canti i gallesi che sono però dei veri professionisti e finalmente crolliamo tutti in branda. Venerdì mattina, dopo una spettacolare classic english breakfast, gita a Swansea – nota località balneare. Incontriamo un paio di arzilli vecchietti che ci scambiano per francesi e ci avvertono che non avremo scampo l'indomani (riferendosi alle rispettive nazionali). Quando diciamo loro che siamo italiani e perché siamo lì, strabuzzano gli occhi e ci dicono: «Quegli animali? Quelli sono tutti pazzi!» Andiamo bene, ci diciamo: eravamo già preoccupati per quello che avevamo letto sul loro sito (vedi qui), ci mancava questo commento dei pensionati locali…
Comunque molti altri ci salutano e parlano con noi, rimanendo sempre favorevolmente sorpresi quando riveliamo di essere italiani e non frog-eaters, arrivati fin lì per tifare Galles. Nel pomeriggio andiamo al campo per il nostro match. Il campo di gioco risulta non essere perfettamente in piano, anzi: diciamo pure che abbiamo giocato in salita per due dei tre tempi disputati…
Il clima non è molto bello, fa freddo e il cielo è coperto; non piove, però, e il pitch è buono, tutto sommato.
La partita vede i nostri avversari andare in meta dopo un paio di minuti, ma c'è un certo equilibrio in campo; verso il 5' è il nostro argentino Claudio 'Cristal gaucho' a partire centralmente in percussione: rompe un placcaggio e viene fermato al secondo ma riesce a passare a 'Carletto' che quasi da centro campo arriva in meta. Cinque a cinque, perché 'Bacci' non trasforma. Nella prima frazione di gioco i 7Sister segnano ancora una volta (nessuna trasformazione); il secondo tempo inizia ancora con gioco equilibrato, ma piano piano i britannici emergono – hanno un'età media più bassa della nostra – e segnano a ripetizione. Dopo 40' decidiamo di continuare a giocare, e alla fine il risultato è pesante ma non ci eravamo certo illusi, prima del match, di poter vincere: l'importante è stato il divertimento, e nessuno si è fatto male tranne Andrea 'Seal' che in una ruck ha rimediato una ginocchiata nelle costole.
Terzo tempo classico con scambio di maglie, cravatte e altre memorabilia, ottima birra a volontà.
Sabato mattina partiamo in treno da Swansea per Cardiff: cielo via via sempre più nuvoloso, tanto che poco prima dell'inizio della partita cade anche un po' di pioggia; solite scenette con quelli che ci scambiavano per francesi, un po' di shopping. Ad un tratto passiamo vicino a un gazebo di radio Wales, emittente regionale della Bbc, e ci chiamano – ovviamente rivolgendosi a noi in francese. Ci eravamo fatti notare perché quasi tutti indossavamo una parrucca à la Colin Charvis; così, io quasi tutto in italiano e Sergio 'Uomo del cerino' in inglese, abbiamo raccontato ai radioascoltatori chi fossimo, cosa ci aveva portato lì, eccetera. L'annuncio che eravamo da considerare supporters del Galles ci ha premiato con una standing ovation da parte dei presenti.
Bene, ci siamo poi gustati la vittoria dei Dragoni sui tignosissimi Galletti e festeggiando con i gallesi abbiamo atteso il pullman che ci doveva portare all'aeroporto per il ritorno a casa.
Ora, descrivere Cardiff in festa per il Grand Slam non è semplice, perché non si sa da dove cominciare.
Pub, bar, ristoranti, locali di ogni genere stracolmi (tutti con la fila per entrare) e strade affollatissime, dove non si riusciva quasi a camminare: non fosse stato per il freddo, sembrava di essere al carnevale di Rio. E nonostante il freddo, appunto, ciò che più ci ha colpito è stato l'abbigliamento delle persone: molti in maschera (abbiamo visto gente vestita da pesce, da zebra, da drago) e tutte – dicesi: tutte – le donne in minigonna giropassera e tacchi vertiginosi mentre noi eravamo imbacuccati come bruchi nei bozzoli.
Be', ormai siamo tornati a casa, la vacanza è finita. Ma l'anno prossimo si replica…

mercoledì 29 agosto 2012

27. Storia delle Orche

Muccati a Recco
all'inizio c'era un bel sole e temperatura primaverile; sentire quel tepore e le parole dei lombardo-veneti e degli emiliani ("eravamo a meno due, stamattina!") ci ha fatto sentire dei veri privilegiati. e senza dubbio, per quanto riguarda il clima, noi liguri viviamo in un'isola felice.
…be', a parte qualche alluvione…
insomma, la giornata si presentava benissimo, e anche se più tardi il cielo si è velato, non è che ce la siamo passata poi male. una bellissima giornata, tutto sommato: ci si accorda per tre tempi da venti minuti ciascuno, e io comincio tra le fila muccate, come seconda linea. al calcio d'invio, battuto dalle orche, il pallone arriva a cicca; immediatamente tutti i muccati si buttano a terra e tutti i recchesi si buttano su cicca (ovviamente anche qualcuno arrivato dalla panchina). eseguita questa vendetta (questione di una meta convalidata ma con un piede fuori dal campo, sei giorni prima…) si poteva finalmente giocare. il primo tempo terminava sullo zero e zero dopo venti minuti di costanti attacchi biancocelesti: i muccati non sono praticamente mai entrati nei ventidue avversari, mentre una meta per recco (ugo) è stata annullata perché arrivata su azione seguente a una punizione battuta veloce. nel secondo tempo, con le squadre rivoluzionate grazie alla quantità di giocatori presenti (30 orche e 25 muccati) segnava finalmente bacci, che sfruttava abilmente un piccolo varco nel centro dello schieramento opposto. terzo tempo – o meglio, terza frazione di gioco – ancora con le orche a tenere in mano il gioco, raramente interrotti dai bianconeri. stavolta entro cambiando casacca, come ala; dopo pochi minuti però una sostituzione mi riporta in mischia. e le mete sono finalmente arrivate a premiare il volume di gioco espresso dai padroni di casa: due volte primiano, due volte silvio, una carlo per il 6–0 finale, cui vanno aggiunte altre due marcature annullate (una a carlo, una a walter) per motivi non ben chiariti. ma l'importante è che ci siamo divertiti, tutti assieme, nonostante la giornata decisamente negativa per la selezione di rugby.it.

martedì 28 agosto 2012

25. e 26. Storia delle Orche

Asti, domenica 13 novembre 2011
per avere un assaggio d'autunno, le orche recco sono andate ad asti, ieri. abbandonato il sole ligure, ci siamo tuffati nelle brume piemontesi. però è stata una giornata molto bella.
abbiamo iniziato il torneo bene e male, contemporaneamente: nella prima partita, contro i padroni di casa, abbiamo dominato il primo tempo, giocato tutto nella loro metà campo. per ben tre volte ci hanno fermato a un passo dalla meta, e la prima mezza partita finiva zero a zero. nel secondo tempo abbiamo perso clamorosamente il pallone nella prima azione e gli astigiani hanno segnato. a nulla sono valsi i nostri successivi sforzi per ribaltare il risultato, o almeno pareggiare.
a seguire, pareggio nil–to–nil con i barberans, con i quali probabilmente giocheremo uno spareggio a recco il 26 novembre.
dopodiché, senza soste, il parabiago. i lombardi erano arrivati in quindici, e a causa di infortuni hanno dovuto chiedere rinforzi alle altre squadre. la partita ha visto le segnature di giorgio (2), cristiano (2), silvio e max per il 6–0 finale.
finalmente un turno di riposo per il recco, ma io ho giocato come ala nel parabiago (perso tre a zero, per la cronaca, contro gli highlanders).
infine, sempre contro i torinesi, l'ultima partita, vinta 1 a 0.

Torneo di Cogoleto

Io ero assente perché impegnato a Monza tra le file dei Muccati; cedo quindi la parola a Roberto Roncallo, cronista storico del rugby ligure.
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17/12/2011 - Nell'ultima domenica prima della sosta di fine anno, vorremmo segnalare la bella prova offerta dagli Old del rugby, i veterani dell'ovale. Sabato, infatti, al campo Marco Calcagno di Cogoleto si è svolto il primo Torneo “Ciao Ste“ dedicato allo sfortunato ex rugbista Stefano Bianchi, mancato di recente a solo quarant'anni di età. 
Parità perfetta fra le tre squadre impegnate con i Cavalieri di San Giorgio vittoriosi (1 meta a zero) sulle Orche di Recco, le quali invece hanno superato (1 a 0) le Wasps Old Cogoleto. Nell'ultimo test le Wasps di Cavina e Nicosìa hanno regolato i Cavalieri, di estrazione CUS Genova, con un'altra meta. Il trofeo, così, rimane nelle mani del CFFS Cogoleto Rugby che lo metterà in palio l'anno prossimo. Metamen della giornata Martino (Cavalieri), “Big Jim” Rotella delle Orche, Tony Capalbo delle Wasps, con una meta di Berlighieri annullata dall'arbitro Mauro Pizzagalli.

(Roberto Roncallo)

lunedì 27 agosto 2012

23. e 24. Storia delle Orche

Si avvicina l'ora del ricomincio. Stiamo già organizzando la prima partita della stagione 2012/2013, nel frattempo concludiamo la storia delle Orche: ancora tre post, in questa settimana, e poi via con la cronaca e la nuova stagione.
Saluti a tutti i lettori da Bastian Contrario (Map the gap).

Vino e rugby
Il 30 aprile 2011 trasferta ad Alessandria: siamo ospiti dei Barberans
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Oggi pomeriggio le Orche Pro Recco sono state ad Alessandria per il triangolare con i padroni di casa – i Barberans, vino&rugby – e gli Highlanders Torino. Il bilancio non è positivo come si sperava, ma nemmeno tutto da buttar via!
La prima partita vedeva in campo noi recchesi contro i Barberans; sarà stato il clima, un caldo umido piuttosto noioso, sarà stata la giornata no per alcuni, fatto sta che i piemontesi hanno vinto per una meta a zero.
Nei consueti accordi prepartita si era stabilito di non utilizzare la regole dei venti metri di corsa né di usare l'ascensore nelle touche. Infatti, alla prima rimessa laterale, i Barberans alzavano regolarmente il loro giocatore. Ovviamente, da lì in poi anche noi abbiamo alzato…
Verso la metà del primo tempo arrivava la marcatura per i rossi (di che colore poteva mai essere la maglia dei Barberans?), su un'azione alla mano piuttosto confusa – per colpa più della nostra difesa che dello schieramento ballerino degli attaccanti. Poteva rimanere un episodio e, in un certo senso, così è stato: in almeno un paio di occasioni i nostri avversari hanno perso il pallone a pochi passi dalla meta.
Purtroppo, gli errori in fase conclusiva sono stati molti di più da parte nostra: avremmo potuto chiudere in vantaggio ampio già il primo tempo, invece niente, abbiamo perso 1 a 0.
A seguire il match con i torinesi, disputato praticamente tutto nei 22 avversari: nei quaranta minuti di gioco, i neri sono usciti solo due o tre volte dalla loro area, peraltro senza concretizzare – anche per qualche avanti gratuito. Stavolta, però, pur commettendo ancora degli errori in attacco (con una difesa dei neri molto aggressiva e determinata) andavano a segno per le Orche Francesco (allo scadere del primo tempo), Big Jim (a metà della ripresa) e Silvio nell'ultima azione della partita, per il 3 a zero conclusivo. 
Il terzo match, tra Barberans e Highlanders, terminava sul 2 a 2, con qualche breve e spiacevole momento di tensione sul finale.


Brixia!

Il 4 giugno 2011 le orche concludono la stagione al torneo di Brescia.
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L'orca (nome scientifico orcinus orca, in inglese killer whale) vive in piccole famiglie, sei o sette esemplari al massimo: ieri, invece, un gruppo di ben 28 bestioni ha partecipato al primo torneo 'Lucio Avigo', organizzato dal rugby club Brescia 'La Poderosa'.
Le cose erano previste in grande, con otto squadre partecipanti suddivise in due gironi; al Pro Recco sono stati associati gli old di Bergamo, Viterbo e i Tasci Falasci.
Alle tre e mezza circa si comincia proprio con i romani, in un clima caldo e afoso che faceva temere per la nostra tenuta fisica; ma gli avversari erano in numero assai minore, tanto che alcuni (Ivan, Teo, Raffaello, Olly, Carlo e forse anche altri che mi sono sfuggiti) hanno giocato nell'altro girone, dando man forte a Belluno, Perugia, Civita Castellana e ai padroni di casa.
Il primo incontro delle Orche le ha viste dominatrici, con l'organizzazione del gioco in mano a Carlo, che nel secondo tempo indosserà anche la maglia verde dei nostri avversari per sostituire un loro infortunato.
L'applicazione molto severa della regola che impedisce la corsa oltre i venti metri al portatore di palla ci ha messo in difficoltà all'inizio, impedendoci almeno una segnatura certa con Cristian – ma si era già sull'uno a zero grazie a Max al primo minuto di gioco.
Comunque, a seguire hanno segnato anche Sergio e Mario nel primo tempo, col sigillo del 4–0 di Stefano sul finire dell'incontro.
Dopo questo, mentre il cielo si era coperto completamente e aveva iniziato a tuonare con insistenza, siamo scesi in campo con il Viterbo: squadra meglio organizzata rispetto ai romani, ma Alessandro, di nuovo Mario, Giorgio e Daniele (che schiacciava il pallone portato in meta dalla maul biancoceleste) uguagliavano il risultato precedente.
Subito dopo gli old bergamaschi, mentre la pioggia aveva preso a cadere fitta. Il primo tempo era giocato costantemente nei ventidue dei nostri avversari, con mete di Alessio e Andrea, mentre Cristian (era destino che non segnasse) arrivato in piena area di meta si lasciava scappare di mano il pallone del tre a zero, per cui abbiamo deciso di assegnargli l'estemporaneo trofeo 'Mani di Topolino'…*
Nel secondo tempo i lombardi riuscivano a portare molta più pressione, segnando la meta del 2 a 1 finale proprio allo scadere del tempo.
Insomma, tre vittorie nette, che ci consolano almeno parzialmente del terzo tempo un po' sottotono.


*Il trofeo 'Mani di Topolino' è diventato, l'anno seguente, da estemporaneo a fisso mutando il nome nel ben più eloquente 'Mani di Merda'.

venerdì 24 agosto 2012

21. e 22. Storia delle Orche

Ci avviciniamo alla conclusione di questi post sulla storia delle Orche. Storia recente, peraltro, ma così, con la nuova stagione che inizierà a settembre parleremo di cronaca.
E di terzi tempi…

Sempre pareggi…
Be', sarò anche banale, prevedibile, ovvio, ma oggi è stata una bellissima giornata.
Certo non parlo del tempo atmosferico: abbiamo avuto cielo sereno e sole pieno, ma anche un vento teso e gelido a mantenerci tutti belli freschi, tutto il giorno. 
Comunque, a good day for rugby, e sul terreno sintetico del Carlo Androne si è disputata una partita bellissima.
Erano di scena, contro le Orche, i Muccati, la selezione del sito di rugby.it – arrivata, dal novembre 2007, alla quindicesima performance.
Da segnalare alcune assenze importanti tra le fila dei bianconeri (tutti gli udinesi, ad esempio), le quali non hanno pesato più di tanto – una volta tirate le somme – sul livello del gioco espresso.
Si sono affrontate due squadre comunque ben messe in campo, e nel primo tempo la selezione in maglia frisona ha fatto le cose semplici, senza sbagliare, e il risultato è eloquente.
Apre le marcature capitan Radagast, concludendo in meta una lunga azione sviluppata su più fasi che ha visto una lenta conquista di terreno fino alla conclusione sull'estrema destra dello schieramento degli ospiti.
I recchesi reagiscono piuttosto bene, portandosi in attacco con continuità e arrivando a pareggiare con Alessio verso la metà del primo tempo. I muccati però, nonostante non si allenino mai insieme poiché provengono da mezza italia, tengono botta egregiamente e segnano ancora due mete, sempre con Radagast (oggi, quindi, un hat–trick per lui), portandosi sul 4 a 1 verso la fine del tempo con la segnatura da parte di Manolenta (questo il nick–name di un genovese trasferito a Monza).
Secondo tempo: molti cambi, da entrambe le parti, e i Muccati calano un po' mentre le Orche – con una panchina assai più lunga – risalgono la china.
Una seconda meta per Alessio, poi Silvio e Sergio (anche se non ricordo bene in quale ordine…) riportano in parità il punteggio. Insomma, dopo quattro scontri diretti e trenta mete segnate nei tempi regolamentari, il risultato tra le due compagini non si smuove dal pareggio.
A seguire, i quindici minuti dell'allelujah, anche questi ormai tradizionali fra le due squadre. Due segnature dei pezzati, una biancoceleste, e gli ultimi minuti dedicati a saccagnare me, che pur facendo parte delle Orche ho giocato solo con la maglia dei Muccati.
Intendiamoci: non mi hanno fatto male quelle ultime due azioni in cui sono finito regolarmente in fondo al mucchio, anzi, direi che mi hanno fatto bene.
Scusate la retorica, ma è in certe situazioni in cui si sente davvero lo spirito del rugby…

P. O. R. C.
Non pensate male, l'acronimo del titolo significa Parabiago Old Rugby Club, la squadra che ha giocato oggi (12 marzo 2011) contro noi Orche a Recco…
I lombardi sono arrivati all'Androne in numero appena sufficiente per un match e almeno due dei nostri (Claudio e Dan) hanno giocato anche con la loro maglia rossoblù; chiedo venia per le molte dimenticanze che questo resoconto sicuramente contiene e per le imprecisioni: non vorrei che altri avessero giocato con loro e magari io non me ne sono nemmeno accorto…
Il tempo, per fortuna, è stato clemente e nonostante le previsioni che davano pioggia, pioggia e ancora pioggia, abbiamo avuto invece un cielo nuvoloso, dove il sole si intuiva appena appena, ma l'acqua è
arrivata quando ormai eravamo in club house a mangiare e a vedere tutti insieme Italia–Francia.
La nostra partita ha visto i biancocelesti prevalere nettamente, nel punteggio e nel gioco. 
Apriva le marcature Silvio, verso il 5' del primo tempo e raddoppiava Mario (Massa) dopo altri dieci minuti, mentre venivano fermate con una certa regolarità le azioni dei nostri avversari, che riuscivano però lo stesso ad accorciare le distanze allo scadere del primo tempo (marcatore: Franco).
Nella ripresa andavano a segno per le Orche Nicolò, Walter e Massimiliano (non in quest'ordine, ma vi chiedo un po' di rispetto per l'anzianità mia e la conseguente memoria labile…). Ricordo però bene che una meta di Raffaello è stata annullata per un piede sulla linea laterale (decisione dell'arbitro ineccepibile) e sono altresì soddisfatto per aver rubato due touche (ho giocato pilone, e nelle touche non c'era l'ascensore: avere le braccia lunghe mi è servito a qualcosa…)

mercoledì 22 agosto 2012

19. e 20. Storia delle Orche

Novembre 2010, si ricomincia
Giornata grigia ma, al contrario delle previsioni, non piovosa, per l’esordio stagionale delle Orche. Ospiti al Carlo Androne i Bislunghi, compagine old che raccoglie elementi provenienti dalle realtà rugbistiche del milanese. 
Alle 13, stabilite fra i due capitani le regole speciali che dovranno essere rispettate nel match, il fischio d’inizio del primo di tre tempi da venti minuti ciascuno, uno in più del solito data la presenza di molti atleti, che così avranno tutti la possibilità di calcare il nostro sintetico. A proposito, terreno come ovvio in condizioni splendide e complimenti ricevuti dagli avversari i quali, avendo avuto in passato esperienze negative su tale tipo di fondo, temevano molto che il campo non fosse all’altezza della situazione.
A rinforzare le Orche la presenza, dalla rosa del TRR della passata stagione, di Ivan Durelli, Fabio Ameri, Oreste Di Tota e, udite udite, al primo contatto con i vecchietti, il mediano di tante battaglie degli Squali e ora tecnico della U20 Carletto Gatti.
Non mi dilungo sulla partita, finita con il giusto risultato di parità (2 mete per parte), ma mi preme sottolineare come la stessa sia stata vera, vissuta intensamente dai partecipanti, con gioco di discreta qualità, con fasi ripetute e, a dire dei presenti sugli spalti, assolutamente godibile e divertente. Alla grande abilità dei meneghini nel gioco alla mano ha tenuto botta il pacchetto recchelino, ma altrettanto positive sono state le prove dei rispettivi opposti reparti con la linea arretrata bianco-azzurra impegnata in placcaggi e ripartenze sempre efficaci e la mischia 'Bislunga' tostissima nell’arginare le iniziative del pack di casa. Al triplice fischio finale quindi, come già detto, parità assoluta e tutti in CH per sontuoso terzo tempo (un enorme ringraziamento a Silvana ed Olly per il loro sapiente operato), con Italia-Australia a fare da sfondo ai cori etilici dell’allegra brigata ovale.

(Raffaello Allegretti)
L'ennesimo derby

Il grande giorno è arrivato ed è passato bene. Il grande derby, la partita in cui non si fanno prigionieri è stata giocata, con correttezza e in un'atmosfera distesa, anche se la rivalità è molto accesa, molto sentita.
Ci si è accordati, prima di cominciare, per la disputa di tre tempi da venti minuti, perché erano presenti abbastanza giocatori da poter fare un torneo a quattro squadre. Ma dovevamo lasciare libero il campo per gli under 12/10/8/6: così, l'inizio della partita era stato fissato a mezzogiorno. E quasi puntuali si è cominciato col calcio d'inizio di Cipo.
I Cavalieri raccolgono il pallone e impostano l'azione con qualche riciclo ma prima di poter aprire e sviluppare il gioco al largo la pressione del Recco ha successo: lo stesso Cipo ruba palla, finta il passaggio alla sua sinistra e corre nel varco che si era aperto davanti a lui, fino alla meta. Cominciamo bene.
Ovviamente, i genovesi non continuano sulla stessa strada, si riorganizzano e tengono testa ai biancocelesti. La partita è piacevole, con belle azioni da una parte e dall'altra, con i pacchetti di mischia che si affrontano con decisione e improvvise aperture alla mano.
Qualche ingenuità da parte del Recco costa una serie di calci di punizione contro, ma comunque i Cavalieri riescono a pareggiare solo verso la fine del primo tempo.
Nella seconda frazione la fisionomia del gioco rimane quasi invariata, ma un bell'intercetto di Rinaldo concluso in meta dopo almeno quaranta metri di corsa ci porta sul due a uno.
A seguire, una nuova serie di attacchi si conclude con Oreste che passa la palla a Bonfrate senior a ridosso dei pali avversari: Mario è abbrancato da un genovese, ma quando cade è ormai in area di meta e segna il tre a uno.
Infine, nell'ultima parte della partita, con una girandola di cambi necessaria per far giocare tutti, ma anche per dare respiro a qualcuno che si è spremuto all'inverosimile, è la volta di Paolo – schierato all'ala – a concludere in meta un'azione insistita alla mano: almeno quattro o cinque fasi.
I Cavalieri ritornano a segnare verso la metà del tempo, e sul 4–2 danno il via a una serie di attacchi decisi, ben organizzati e costanti. La difesa delle Orche però regge bene, e non ci sono altre marcature. Cipo e Raffa si contendono il titolo di Man of the Match, ma possiamo dire che anche un ex–aequo va bene. Quindi tutti in club-house, con trofie e porchetta (e dolci, eccetera).

lunedì 20 agosto 2012

18. Storia delle Orche

Rho, torneo a dieci atto secondo
19/06/2010- Altro che stagione finita, come abbiamo scritto dopo la trasferta francese degli old: ci sono state altre partite, come avete potuto leggere qui nel sito, dopo quel viaggio all’estero!
E anche gli stessi old hanno finalmente concluso la stagione partecipando al torneo di rugby a 10 di Rho, dove quest’anno le squadre erano sei, divise in due gironi: da una parte Kaimani Milano, Rho/Edinburgh e Frogs (Rugby Club Metz Moselle), vincitori lo scorso anno e dall’altra Bislunghi Milano, Chicken Rozzano e Orche Pro Recco.
Una sorta di diluvio universale ha fatto temere addirittura l’annullamento del torneo, ma gli organizzatori hanno pensato bene di chiedere ai rappresentanti delle squadre la loro opinione. Ovviamente la risposta è stata unanime: «Abbiamo giocato tante volte sotto la pioggia, una in più non ci spaventa di certo». Così, mentre l’acquazzone rallentava, si è iniziato – in ritardo di mezz’ora circa. Nel primo match, i Bislunghi erano avanti 4 mete a zero all’inizio del secondo tempo, quando l’arbitro espelleva un giocatore del Chicken: grandi discussioni terminate con l’uscita dal campo di tutta la squadra. Peccato, si rischiava di rovinare tutto. Invece entravano in campo Frogs e Kaimani: tutto liscio stavolta, e sotto l’acqua i francesi si imponevano 5 a 0.
Finalmente toccava a noi: dopo un primo tempo equilibrato, con qualche buona occasione mancata di poco, i Bislunghi riuscivano a vincere uno a zero. Il gioco mostrato dalle Orche non era però poi così inferiore, considerato che avevamo due esordienti assoluti, Lorenzo Borgo e Giorgio Colella, cui dobbiamo assommare i ruoli distribuiti – per necessità, ovviamente – con grande fantasia. Anche in mediana una specie di esordio: Allegretti, alternato con altri tra i quali Filippo Bedocchi, che indossava la sua maglia col numero 2, fuori quota ammesso dagli organizzatori con queste parole: «Purché non abbia vent’anni». Infatti lui non li ha ancora, quindi tutto regolare…
A seguire i francesi battevano 5 a 2 i padroni di casa del Rho, rinforzati da un gruppetto di scozzesi.
Erano quasi le sei di sera quando le Orche sono ritornate in gioco, contro il Chicken: stavolta una migliore concentrazione ci ha consentito di vincere due a zero, con mete di Duilio Canepa e Cristiano Barsacchi. Una grande fatica sul campo pesantissimo, fangoso all’inverosimile, ma che soddisfazione la vittoria: almeno si andava ad affrontare la seconda dell’altro girone per il 3° posto.
Nell’ultimo incontro dell’altro girone erano i padroni di casa a vincere largamente – 6 a 0 – sui Kaimani, che rimanevano in campo anche per la finale 5°/6° posto disputata subito dopo e da loro vinta 4 a 0.
Quindi per il terzo posto le Orche hanno incontrato Rho/Edinburgh: primo tempo nettamente a favore dei biancocelesti, che hanno giocato in attacco quasi sempre e sono arrivati due volte fin dentro l’area di meta avversaria ma entrambe le volte l’arbitro non ha concesso la segnatura. Poi ci sono stati un paio di placcaggi al collo su Bedocchi jr., e probabilmente il nostro mediano estemporaneo è stato anche preso per i capelli: stava per nascere una rissa clamorosa, fermata a stento da qualcuno. E quel qualcuno non era certo l’arbitro, purtroppo va detto. Zero a zero nel primo tempo condito da un grave infortunio a Duilio – frattura della clavicola – e nel secondo tempo, un po’ per la fatica e un po’ per motivi psicologici siamo crollati, cedendo alla fine 4 a 0. Peccato, perché non abbiamo meritato un passivo del genere, ma è andata così e dobbiamo accettare l’epilogo amaro. Vedremo di rifarci l’anno prossimo.
La finale per il 1° posto vedeva poi i Bislunghi battere 1 a 0 i francesi: lo stesso risultato ottenuto contro noi nella prima partita, a dimostrazione che siamo stati in qualche occasione ingenui, in altre indecisi, ma anche un po’ (tanto) sfortunati.

sabato 18 agosto 2012

17. Storia delle Orche

La prima trasferta internazionale
Un post chilometrico, oggi, ma la trasferta del maggio 2010 fino a Villard Bonnot (nelle vicinanze di Grenoble, Francia) merita un racconto dettagliato.
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Le Orche, terminata per tutte le squadre di Recco la stagione dei campionati, hanno compiuto la prima uscita internazionale della loro storia: tra venerdì 28 e domenica 30 maggio, i vecchietti biancocelesti hanno restituito la visita ai francesi del Villard-Bonnot, già ospiti a Recco lo scorso anno!
L'organizzazione è stata laboriosa e ha messo a dura prova le capacità di Alberto Peri (coadiuvato da Marco Lagazzi), ma alla fine è andato tutto bene; un primo gruppo si è riunito al Carlo Androne e altri si sono aggregati al casello di Bolzaneto. Altri ancora erano già in viaggio dal giorno prima (per esempio Olly, intrepido, in moto sotto la pioggia), qualcuno è arrivato il sabato mattina, ma il grosso del gruppo era a Villard-Bonnot venerdì sera, sotto un cielo incerto e piuttosto minaccioso.
Sabato mattina invece c'era un bel sole, una giornata calda e limpida ha consentito di fare i turisti a Grenoble con tanto di escursione in teleferica alla fortezza che sovrasta la città.
Per l'ora di pranzo, tutti già al campo in un anticipo di terzo tempo: carne alla brace a volontà, ma anche salsicce piccanti che per alcuni si sono rivelate un po' indigeste. Forse un tentativo francese per ammorbidire un po' gli avversari, che sono riusciti però a non cadere nella trappola… …o quasi.
Vista la temperatura, tipica di una giornata di piena estate più che altro, l'orario del match è stato così progressivamente spostato fino alle 17 circa; si è tuttavia giocato in un clima ancora molto caldo, fatto che non ha impedito di andare oltre i tempi regolamentari: la cronaca dell'incontro è comunque a sé stante, qui in fondo.
Dopo la partita, il terzo tempo – che potremmo anche definire sesto o settimo tempo per come si è svolta la giornata – è durato fin quasi a mezzanotte: cibo in abbondanza, un'altra grigliata di ottima carne (e salsicce, stavolta non piccanti), patatine fritte – per la gioia dei bambini di ogni età) birra a fiumi, una serie di formaggi da favola, torte di mele e con le pere, vino italiano portato da Doc Bedocchi.
L'unico cosa andata non per il meglio è stata la cottura delle trofie: non essendo abituati a fare la pasta all'italiana, i francesi si erano organizzati con fornelli troppo piccoli. Ma la cosa non ha guastato la festa, le trofiette al pesto sono solo arrivate per ultime e il fatto non ha minimamente impedito di gustarle con gran piacere.
Intanto su apposito schermo era proiettata la finale del campionato francese che ha visto la sfida tra Clermont Ferrànd e Perpignan: la vittoria è andata alla squadra preferita dai locali, quindi è arrivato pure lo champagne, degno propellente per una gara di canzonacce da osteria in varie lingue e dialetti che hanno fatto da sigla di chiusura a una splendida giornata.
La partita
Le Orche, pur rafforzate da alcuni inserimenti (Ramiro Lerda, Annunziato, Davide Pedemonte, Giubertoni), si presentavano con circa venti giocatori a disposizione di Tolini – che ha fatto da coordinatore a bordo campo – mentre i padroni di casa erano in quantità sufficiente a schierare almeno due squadre complete più le riserve.
Il gioco è stato comunque molto equilibrato, molto più dello scorso anno. Ben presto si è vista la superiorità dei tre-quarti transalpini, bilanciata dal pacchetto di mischia italico che non cedeva un millimetro di terreno. Gioco quindi piacevole da vedere, con rovesciamenti di fronte e gran movimento: nonostante il caldo torrido si andava a gran velocità. Nel primo tempo i francesi hanno segnato due mete, trovando gli spazi giusti e la superiorità numerica con azioni su più fasi; ma questo non vuol dire che abbiano dominato, perché il Recco teneva botta e qualche occasione per segnare l'ha avuta, fallendo per poco.
Nella ripresa infatti il gioco cambiava ben poco fisionomia, e una moule prolungata portava Daniele Pedemonte a realizzare per il 2 a 1. I francesi – sempre con qualche mano di troppo nelle ruck – con un maggior numero di giocatori a disposizione erano certo meno affaticati dei nostri, ma sul finire dell'incontro un'azione alla mano sulla sinistra del nostro schieramento era conclusa, sempre da Costa, con la meta: l'arbitro fischia e tutti esultiamo per il pareggio, salvo scoprire che era stata decretata una mischia a nostro favore ai cinque metri. Be', non abbiamo capito il motivo, ma tant'è: la partita è terminata così sul 2 a 1.
Quindi, nonostante il caldo, ci si accorda per un terzo tempo di ulteriori dieci minuti, al quale ha fatto seguito una quarto tempo – altri 10' – e qualcuno avrebbe anche proseguito ulteriormente. Ma queste appendici di gioco hanno visto solo due segnature francesi – la cui età media, con le sostituzioni, si stava abbassando sempre più – mentre le Orche avevano dato ormai tutto quello che era possibile dare.

giovedì 16 agosto 2012

15. e 16. Storia delle Orche

Continuiamo la pubblicazione veloce della storia degli old; anche oggi due articoli ripresi dal sito della Pro Recco rugby:
 15. Rhodensi a Recco
Oggi al Carlo Androne di Recco la sfida per gli old è stata con il Rugby Rho. Il calendario dice ancora inverno, e il clima di questi ultimi tempi è stato piuttosto freddo, ma probabilmente gli old recchesi hanno qualche “alta protezione”: la giornata è stata piacevolissima, la temperatura era ideale per giocare ma, tuttavia, o forse proprio per questo, le Orche sono scese in campo che sembravano la gita parrocchiale – absit iniuria verbis – alla Madonna dell’Acqua in Valbrevenna.
Salvo alcune incursioni di Cipriani, il gioco si è svolto infatti praticamente sempre nella nostra metà campo. Certo, i lombardi non sono stati sempre accampati nei ventidue biancocelesti, ma alla fine della prima frazione di gioco erano – ovviamente e meritatamente – avanti per una meta a zero.
Durante il breve intervallo, capitan Allegretti ha strigliato a dovere i suoi e la tirata ha avuto il suo effetto: la mischia delle Orche è salita in cattedra, riuscendo a conquistare palloni su palloni (solo una touche persa) e guadagnando metri su metri con le maul! I biancorossi lombardi sono riusciti più volte a fermare il pack ligure a pochi centimetri dalla meta, ma il lavoro dei nostri avanti ha dato comunque ottimi frutti: il pareggio è arrivato con la meta di Ghinetti, alla quale è seguita anche una bella incursione dell’estremo Di Tota. Verso la fine del match, una fase molto contrastata nella nostra metà campo: la palla è rubata più volte da una parte e dall’altra, finchè Valentini riesce ad abbrancarla e a lanciarsi verso l’area di meta avversaria, ‘Tega’ fa qualche metro e poi viene inesorabilmente placcato ma riesce a passare a Nardi che vola per oltre metà campo e realizza il 3 a 1. Ancora poche azioni, sempre con i recchesi in attacco e strenua difesa dei rhodensi, quindi tutti al terzo tempo.
16. I Coyotes di Cernusco
Una nuova trasferta per le Orche, sabato 17 aprile: siamo andati sulle rive del Naviglio, a Cernusco per la precisione. Alla partenza da Recco/Genova una giornata uggiosa, trasformatasi subito dopo i Giovi in diluvio. Arrivati a destinazione sembrava invece che il tempo potesse reggere: molto nuvoloso e minaccioso, ma senza pioggia. La partita è iniziata verso le cinque del pomeriggio, perché il campo prima era impegnato dalle giovanili. L'inizio dei vecchietti è stato assai positivo per il Recco: calcio d'invio, lotta per la conquista della palla e dopo qualche fase contrastata si forma una maul che spinge gli avversari nella loro area di meta. Olly marca il primo punto per i biancocelesti. Pronta reazione degli avversari che pur stentando un poco a causa di qualche 'avanti' di troppo riescono a pareggiare verso la metà del tempo. Il gioco è tutto sommato equilibrato, con parecchi placcaggi mancati dai nostri e per fortuna i padroni di casa ci graziano in almeno un paio di occasioni: nel frattempo aveva ricominciato a piovere, trasformando così il campo in un pantano e il pallone in una saponetta micidiale. Nell'intervallo capitan Raffaello mette in chiaro le cose e il secondo tempo viaggia su binari ben diversi. Il nuovo vantaggio recchese è realizzato da Siri, che finalizza un'azione ben impostata da Carugati e con il sostegno della mischia (da segnalare la mole enorme di lavoro fatto da Ugolini). Sostanzialmente si gioca sempre nella metà campo avversaria, e quando l'arbitro (che alla fine è stato rotolato ben bene nel fango perché 'troppo pulito') ha fischiato lo scadere del tempo, ci si è accordati in un lampo per giocare ancora dieci minuti. Che sono stati sufficienti a portare altre due marcature delle Orche, con belle percussioni dei mediani e dei flanker: prima schiacciava Ugolini e poi Lerda, a sostegno di un'incursione di Canepa fermato a due metri dalla linea di meta.
Grande prestazione, come al solito, anche per Pedemonte e Cipriani, nonché per il capitano Allegretti. Da segnalare, nel terzo tempo, le lamentele di Bedocchi e Mangiapanello, che si autoflagellavano per aver superato – a loro dire – in un'occasione la linea di pallone morto invece di 'toccare' il pallone a terra per quella che sarebbe stata la quinta meta. Va bene così ragazzi*, sarà per la prossima volta!

*licenza poetica

martedì 14 agosto 2012

13. e 14. Storia delle Orche

Domani è Ferragosto; l'Italia è in ferie: solo per un settimana, ma tant'è…
Anche le Orche sono in ferie, e dopodomani, giovedì 16, giorno di allenamento – teoricamente – al Carlo Androne non ci sarà nessuno. D'altra parte fa un caldo…
Ma vi posso anticipare qualcosa: l'esordio stagionale sarà quasi certamente a Biella, il 22 o il 23 settembre. Speremu bén
E comunque, la storia delle Orche deve accelerare, altrimenti non la finiamo più; oggi due puntate:
13. A casa dei Cavalieri
Sabato 12 dicembre 2009, gli old del Recco sono scesi in campo in una trasferta a breve raggio ma molto sentita: al Carlini di Genova le Orche erano attese dai Cavalieri di San Giorgio per l'ennesimo capitolo di un derby ormai classicissimo.
Sul terreno sabbioso dell'impianto genovese la partita iniziava con una serie di attacchi dei recchesi non finalizzati per poco: la difesa dei Cavalieri è riuscita a salvarsi per un lungo periodo, complice anche una certa mancanza di determinazione da parte dei nostri trequarti. Come spesso accade poi in questi casi, quando i genovesi sono riusciti a portarsi nei ventidue biancocelesti - verso metà del primo tempo - grazie a una serie di percussioni molto decise, sono andati in meta.
Il gioco è proseguito poi sulla stessa falsariga: maggior determinazione da parte dei nostri avversari, sia in attacco sia in difesa, ma si arrivava all'intervallo ancora sull'1-0.
Il sostanziale equilibrio viene mantenuto nel secondo tempo sul piano del gioco ma non per quanto riguarda il punteggio: vanno nuovamente a segno i genovesi per il 2-0, poi Pedemonte accorcia le distanze ma prima della fine arriva la terza meta dei Cavalieri.

14. La terza sfida contro i Muccati
Oggi a Recco, 16 gennaio 2010, abbiamo avuto una giornata di tregua rispetto al clima invernale, freddo e piovoso che ha caratterizzato l'ultimo mese. Per chi è superstizioso, forse sono stati proprio i Muccati a portar bene, o meglio: a portarsi dietro il tiepido sole che ha assistito al terzo incontro fra le Orche e, appunto, i Muccati di Rugby.it. Gli appartenenti a questo gruppo di rugbisti sono i frequentatori del sito www.rugby.it, forum dedicato al nostro sport, i quali hanno iniziato nell'autunno del 2007 a organizzarsi per disputare qualche partita in giro per l'Italia. E soprattutto per ritrovarsi nel terzo tempo a trascorrere qualche ora in amicizia e allegria.
Anche questa volta gli ospiti sono arrivati numerosi, circa una trentina, per cui si sono giocati tre tempi da venti minuti ciascuno, più un'appendice che ha visto tutti in campo (il quarto d'ora dell'alleluia), con pacchetti di mischia formati da dozzine di giocatori e una serie di maul che nulla avevano a che spartire con il regolamento ufficiale del Rugby Union.
Il tutto, durante questo 'quarto tempo', sotto gli sguardi increduli degli Under14, che si saranno certo chiesti: «Ma diventeremo così anche noi?»
Per la terza volta consecutiva il match si è concluso in parità: apriva le marcature Giorgio per le Orche, ben piazzato a sostenere Claudio in una incursione nei 22 avversari. Sempre nel primo tempo arrivava il raddoppio di Costa con una corsa sull'ala sinistra a finalizzare un'azione alla mano; accorciava per i bianconeri Dsartori dopo un finto passaggio a M.map che causava un'esitazione di mezzo secondo nella difesa del Recco, sufficiente a far trovare un varco per il 2 a 1. A seguire realizzavano ancora Simo e Bonfra per le Orche, mentre gli avversari riuscivano a pareggiare con le due fughe su intercetto di Megan e VecchiaMutanda (be', questi sono i nicknames usati nel forum…), più la meta di Cola l'udinese che concludeva un lungo attacco dei tre-quarti muccati.
I giocatori provenivano da mezza Italia: da Torino a Udine, da Monza a Brindisi, passando per Modena e Bologna, Roma e Venezia, Genova e Livorno: visto che dopo tre partite e ventidue mete (undici pari…) ancora non si è avuta una vittoria dall'una o dall'altra parte, il prossimo anno si dovrà per forza ripetere l'evento…

sabato 11 agosto 2012

12. Storia delle Orche

Rivincita
Il 21 novembre 2009 è la giornata della rivincita con i Pirati livornesi, squadra tosta e agguerrita. Il tempo concede un pomeriggio di sole, sia pure leggermente velato da qualche nuvoletta qua e là, ma tutto sommato accettabile. La partita inizia verso le 13:30, poiché a seguire, durante il terzo tempo, è prevista la visione di Italia–Sud Africa in televisione.
Le Orche scendono in campo con un atteggiamento piuttosto morbido, senza portare pressione e quasi col timore di sbagliare. Ed è proprio quando si commettono gli errori. Ovviamente, i nostri avversari iniziano con una serie di percussioni che riescono a farli avanzare ogni volte di qualche metro; pur non velocissimi si dimostrano molto decisi e assai più fisici di noi.
Così nel primo tempo riescono ad andare a segno due volte, dapprima grazie a un'incursione centrale, poi con un'azione sviluppata alla mano su più fasi. La reazione recchese inizia dalla metà del primo tempo, ma senza trovare il varco per segnare. La ripresa vede più equilibrio in campo: inizio con una nuova serie di percussioni dei toscani, che rompendo un paio di placcaggi si portano sul 3-0. Ma gradatamente le Orche riescono ad attaccare con più grinta e convinzione, finché, su un maul formatosi da una touche ai cinque metri avversari, il pacchetto biancoceleste entra in meta e accorcia le distanze. Il sostanziale equilibrio è rotto dall'ultima segnatura toscana, grazie al più classico degli intercetti su un'azione alla mano dei nostri.


Senza voler cercare scusanti, avevamo qualche assenza importante e qualche acciacco di troppo tra i presenti.

mercoledì 8 agosto 2012

11. Storia delle Orche

Torneo a Cecina
Sabato 10 ottobre 2009, le Orche sono state invitate al torneo dei Pirati di Livorno–Pisa–Cecina. Causa Salone Nautico di Genova, non erano disponibili pullman di alcun genere, per cui ci si incontra all'Androne verso mezzogiorno. Da lì, alcune auto partono verso la Toscana mentre il cielo minaccia pioggia. E l'acqua arriva ben presto, insistendo fino a notte inoltrata. A Cecina troviamo i padroni di casa assai sconfortati dal clima, che ci ha costretto a iniziare con grande ritardo: così un paio di incontri saltano. 
La prima partita vede i Pirati contro il Mirano e a seguire le Orche affrontano i Veci del Rovigo. Bella partenza per noi, con Cipriani a segno dopo pochi minuti e Massa che raddoppia. Il campo è più simile a una palude, o a una risaia, dentro la quale trenta personaggi di fango corrono su e giù come matti. Gradualmente, i veneti si riorganizzano e riescono ad accorciare prima della fine del primo tempo. Anche perché abbiamo concesso parecchi calci di punizione: soprattutto per indisciplina, ovviamente. La pioggia continua implacabile e nel secondo tempo arriva il pareggio: buone giocate alla mano del Rovigo, che creano l'uomo in più e naturalmente anche l'occasione per segnare. Finisce 2 – 2, e malgrado tutto siamo contenti.
Le Orche rimangono in campo, gli avversari ora sono l'Armata Brancaleon di Mirano. Si ripete il copione della prima, con Cipriani presto in meta grazie a una percussione portata avanti con grande determinazione. Dopo qualche minuto è Pellerano a intercettare un passaggio dei veneti, e a segnare in mezzo ai pali. La fatica si fa sentire mentre, stando a bordo campo, sembra di vedere una partita giocata nel delta del Mekong. I bianconeri, pur sotto due a zero non si arrendono di certo riuscendo ad accorciare e poi a pareggiare. La difesa delle Orche lascia troppo spazio ai tre quarti avversari, che riescono a segnare per il 3 a 2. Il finale di partita  vede ancora Recco in attacco, ma il risultato non cambia.
Ottimo terzo tempo – a base di pesce – organizzato alla perfezione, col finale riservato all'apertura del forziere dei Pirati: non dobloni o talleri, ma bottiglie selezionate per il bicchiere della staffa.
Un ringraziamento particolare va agli amici che sono partiti da Savona per venire a giocare con noi.

sabato 4 agosto 2012

10. Storia delle Orche

06/2009 Torneo a 10 a Rho
Una nuova trasferta per le Orche, sabato 20 giugno, l'ultimo impegno della stagione 2008/'09: il Rugby Rho ha organizzato un torneo per squadre a dieci giocatori. Sette compagini iscritte: oltre ai padroni di casa e al Recco, c'erano l'Amatori Taranto, i Caimani Lainate, i Bislunghi di Milano, gli scozzesi dell'Edinburgh Elefants e i Frogs dalla Francia.
E iniziamo col citare i presenti tra i nostri: Apollo (capitan Raffa), Duro, Zeus, PussyDoc, Max l'eruoe, Bertafilava, Ricky, il mitico Bonfra, Map the gap, Cristal gaucho, Lerty, Bacci, Cris, Silent assassin, Dudu, Teo e Roby.
La manifestazione è stata organizzata dividendo le squadre in due gironi, uno da quattro e l'altro da tre. Non era prevista alcuna classifica, nel rispetto dello spirito del rugby old, ma in realtà una finale tra i due team "vincitori" dei due gironi c'è stata.
Iniziavano le gare Taranto e Lainate, e i pugliesi s'imponevano per 5 mete a una: diversamente da quanto si fa di solito, le mete erano seguite dalla trasformazione, per cui il punteggio ufficiale è stato 27 a 5. L'altro girone cominciava con il 33 a zero dei Bislunghi Milano sui padroni di casa del Rho, e a seguire le Orche vincevano per due mete a una (14 a 7) sugli scozzesi. I britannici in maglia nera (con la scritta "Italia 2009" sotto il loro stemma, un sorridente elefantino rosa) passavano in vantaggio nel primo tempo, ma presto arrivava il pareggio per i nostri e poi la meta della vittoria nel secondo tempo. Nell'altro girone, anche i francesi mettevano sotto per 17 a 7 il Rho; poi era la volta del Taranto a surclassare gli scozzesi, 19 a zero. Secondo incontro per le Orche contro i Caimani Lainate, due mete per tempo e vittoria finale 22 a zero per noi. I francesi vincevano anche il loro secondo incontro (15 a 5 sui Bislunghi) e il Recco tornava in campo contro i fortissimi tarantini; Raffaello ha giocato solo pochi minuti a causa di un colpo alle costole che lo aveva messo praticamente fuori gioco già nella prima partita. E anche Bacci ogni tanto emergeva zoppicante dalle ruck, ma ha stretto i denti e ha retto fino alla fine. Punteggio altalenante, con Taranto presto avanti 5 a zero ma gioco tutto sommato equilibrato. Recco segna e trasforma, poi va in meta una seconda volta per un parziale di 12 a 5. Prima della fine del primo tempo Taranto accorcia sul 12–10. Nel secondo tempo nuova meta recchese e i sette punti di vantaggio sembrano aver consolidato l'esito del match a favore delle Orche, ma un orgoglioso ritorno dei pugliesi ha fatto ribaltare il risultato per il 24 a 17 finale. D'altra parte lo avevano anche detto quando l'organizzazione ci ha comunicato la scelta di far disputare una "finale": «Siamo venuti fin qui da così lontano, non vogliamo fallire almeno quell'obiettivo». L'ultima partita ha poi visto i Frogs vincere 20 a 7 sui pugliesi, dopodiché tutti al terzo tempo, ben organizzato e senza pecche: buon cibo, buon vino, e anche la pioggia arrivata in serata non ha disturbato molto.

mercoledì 1 agosto 2012

9. Storia delle Orche

Ancora francesi a Recco
Sabato 30 maggio 2009, le Orche hanno nuovamente ospitato una squadra francese. A farci visita è stato il Villard Bonnot, località vicina a Grenoble. I nostri cugini d'Oltralpe hanno portato ben tre squadre: oltre agli old erano presenti gli under 17 e gli under 19. La triplice sfida iniziava verso le tre e mezza, sotto un cielo nuvoloso ma con un clima piuttosto caldo e umido.
Purtroppo l'avvio della partita è stato molto duro per i nostri: dopo un paio di minuti, Mimmo si beccava una ginocchiata in testa, assolutamente involontaria ma che lo metteva ko costringendolo a dare forfait. Al suo posto entrava Idro, che alla prima azione veniva travolto letteralmente da un avversario: risultato, tre punti sul naso. In due minuti, due nostre spedite in infermeria, e memore che non c'è due senza tre, sono entrato al posto di Idro facendo tutti gli scongiuri possibili. L'incontro invece è proseguito senza altri problemi, se non fosse per l'arma segreta dei francesi, che – a dire il vero – tutte le loro squadre old usano: una buona percentuale dei loro giocatori è di età compresa tra i 25 e i trent'anni. Ma va bene così, lo sapevamo anche prima. Con tutta questa premessa, l'incontro è terminato nella sola maniera possibile: otto mete a una a loro favore. Ovviamente non possiamo dare la colpa, o il merito, solo alla differenza d'età. Hanno mostrato infatti una disposizione in campo molto migliore della nostra, e le loro azioni alla mano portavano il pallone all'ala in un baleno, con passaggi precisi e fatti a velocità supersonica. Quindi, è ovvio che quando si trovavano in sovrannumero, i francesi avevano buon gioco ad andare in meta. Concluso il primo tempo sul 4-0, nel secondo le Orche mostravano qualche miglioramento, grazie soprattutto all'orgoglio di Raffaello, Claudio, Simone e Carlo. Un intercetto di Pedemonte portava il punto della bandiera, con una fuga di almeno settanta metri.
A vendicarci pensavano le giovanili, che surclassavano nettamente gli avversari stranieri, ma questo non fa parte della storia delle Orche…