le Orche

le Orche

venerdì 18 ottobre 2019

chi fa la spia…

…non è figlio di maria. no, per dire, che mercoledì sera il coach Ale Onemanband stava assente, e l'allenamento si è svolto nella seguente maniera:
1) touch tre contro tre in un riquadro tra i cinque metri e i quindici come linee di meta e touche tra metà campo e i dieci.
2) per cambiarsi ci voleva mezz'ora a testa, meglio stare in spogliatoio a cazzeggiare che sul campo a sudare.
3) il touch piano piano è passato a 4 contro 4, 6 contro 6, 10 contro 10, per arrivare a circa 12/13 per parte, allargando via via il campo.
4) alla fine si è deciso di giocare lungo il senso normale del campo.
5) e niente, abbiamo touchato per un'ora e anche più.
6) bacci è riuscito a prendere una botta bella soda sulla spalla già azzoppata da tempo.
7) da un suo compagno di squadra, non da un'avversario.
8) ha bestemmiato ma non tanto.
9) solo una volta ad alta voce, il resto in silenzio, mentalmente, steso a terra.
10) pilu nel frattempo ha preparato una pasta e fagioli alla carrarese che meritava senza esagerare almeno due stelle mish-len
11) e niente, Ale Onemanband si è perso un terzo tempo notevole, ma noi in campo ci siamo arricreati.
12) ve lo immaginate Dante Alighieri che comincia la sua opera così: «E niente, mi ritrovavo per una selva oscura…»?

martedì 15 ottobre 2019

Monza!

Siamo tornati a Monza, a gareggiare per la crosta. Che si sarebbe anche potuta riportare in club house a Recco, per carità. Cinque partite e alla fine terzi classificati nel torneo, senza sconfitte e senza mete subite.
Come sia possibile tutto ciò, è comprensibile se si studia lo sviluppo del torneo medesimo.
Allora: due gironi di cinque squadre ciascuno generano quattro partite per ogni squadra. Tanto per cominciare. E le Orche iniziano con Biella vincendo uno a zero, meta di Shaggy. Poi i fortissimi veneti del Tarvisium: ancora vittoria per le Orche uno a zero. Mica male, dài! (meta di Alecrosta).
La cosa si mette bene, a dispetto della scarsa consistenza numerica nostra: 18 giocatori, perché Chris non è ancora arrivato.
Ma le Orche sono abituate a queste cifre: in casa 40 giocatori, in trasferta spesso si deve ricorrere a rinforzi esterni. E i rinforzi esterni di solito sono degli zombie…
Glissons, non sono serviti i distaccati da altre squadre, grazie anche alle super prestazioni di Dario, Sartana, Claudiano e al buon esordio di Fish e degli altri neo acquisti. (Ma chi non è citato qui è solo perché come al solito scrivo di fretta, con una mano sola, svogliato).
A seguire, sempre assillati dai moscerini (cazzo!), i Cinghialold Como che strappano un pareggio zero a zero nonostante la supremazia di possesso e territorio delle Orche. Va be', ci sta.
Ultimo match del girone con i Chickens Rozzano; al secondo minuto di gioco uno dei loro pensa bene di fratturarsi caviglia perone e quant'altro lì in giro un dolore che lo abbiamo sentito anche noi a bordo campo la consueta riga di bestemmioni di contorno e si ricomincia a giocare.
Il nostro fly-half è preso di mira costantemente, e alla fine dopo l'ennesima pacca sul cranio (che ho visto benissimo, ero a due metri di distanza – solo l'arbitro non ha visto un cazzo) il detto 5/8 reagisce con un pugno sul muso del menabelino. (O l'ha faeto bèn!). A seguire rissa colossale con Sartana che ferma con le cattive Claudiano altrimenti finiva con i carabinieri in campo e l'arbitro si risveglia e fischia la fine ampiamente anticipata (circa 8 minuti). Sullo zero a zero, il che ci fa terminare secondi nel girone dietro al Tarvisium già battuto prima.
Così, mentre i trevigiani vincevano 2-0 la finale per il primo posto con i padroni di casa del Bad Panda Monza, le Orche si aggiudicavano la cosiddetta finale di consolazione con gli Allupins Prato. Toscani, ma strano a dirsi meno tignosi dei Chickens: niente risse e una grande azione di Macs che portava l'ovale per almeno venti metri e riusciva a riciclare sul marcatore Claudiano mentre veniva abbattuto sui cinque metri.
Terzi, ma soddisfatti!