le Orche

le Orche

lunedì 7 ottobre 2013

Un colpo da maestro (modestamente)

Bene, ho avuto in tasca per qualche anno la tessera da giornalista, e poi l'ho restituita, per una serie di motivi che esulano, assolutamente, da questo blog. Nel frattempo, una cosa l'ho imparata: farsi bello con le parole degli altri.
Però io ve lo dico, che degli altri sono, quindi vai con le citazioni:
Appena il mediano mette le mani sul pallone, voglio che la difesa salga come un branco di dobermann! (Ale One man band, preparandoci all'ultima partita)
Il nord ovest è come il mare di Bering, terreno di caccia per le Orche (AleCrosta, commentando il risultato del torneo di Settimo Milanese)
– Cazzo, per forza vincono, avete visto come gioca quel numero nove? (Anonimo giocatore degli Old Babbyons, riferito alla prestazione di Sergio Uomodelcerino)
Non c'è niente da fare, sono affiatati e organizzati meglio, e in moule vanno sempre avanti loro (Suo compagno di squadra, circa la spinta in moule delle Orche)
Lo sai perché ha segnato? Perché non ha passato il pallone all'ala… (Giocatore delle Orche dopo la prima meta di Max l'Eruoe)
– Un po' sto rosicando (Bacci, assente per Salone Nautico)
Anch'io (Raffa, assente per partita della prima squadra)
Ma quando finisce 'sto torneo, io voglio mangiare il panino con la salamella! (Figlia impaziente di un giocatore)
È venuto Shaggy? (Qualcuno in viaggio verso casa rivolto a quelli che invece ancora aspettavano l'autista del pulmino…)
Mi piacerebbe commentare un'immagine di ognuno di voi che ricordo negli sguardi incontrati in campo, ma posso riassumerla in poche parole: siete una grande squadra! (Sempre lui, Ale, assai dopo il torneo)
In pratica succede che, magari a causa di una maglietta o belinate simili, ti chiedono se giochi a rugby. E tu a dire: "Sì, cioè, no, giocavo, peraltro a livelli bassi, ora gioco quando capita con una squadra old, di vecchietti, in pratica un po' come giocare scapoli contro ammogliati… Sì, a Recco, ma noi con la prima squadra non abbiamo un cazzo a che fare, loro stanno su un altro pianeta..."
E così riconduci l'interlocutore a pensieri più miti, magari stava già a pensare che tu fossi uno serio, un rugbista vero. Poi ti capitano anche giornate come quella di sabato, durante le quali TUTTO, dalla colite pre-partita fino al fischio finale, passando per le parole iniziali di Teo e quelle lapidarie di Ugo, con in mezzo la tromba che suona il Silenzio in memoria delle vittime di Lampedusa, parla di quella roba lì, un po' strana, a volte sanguinolenta, che ci piace tanto, e non sto parlando della mussa, che quella ormai... Non siamo gli All Blacks, capitano Ugo, ci sforziamo di pensare come loro (e già questo a me costa grande fatica…), però a volte sembriamo proprio una squadra vera, con tutti i cazzi al posto giusto. Grazie a tutti. (Quel vecchio filibustiere di Big Jim, anche lui uso a farsi bello con parole di altri. Sul palcoscenico, però, ed è un'altra cosa)

Nessun commento:

Posta un commento