le Orche

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mercoledì 11 luglio 2012

3. Storia delle Orche

Una squadra di professionisti
Come avete potuto leggere nei post precedenti, in tre partite le Orche avevano segnato quindici mete, ottenendo un pareggio e due vittorie; tutto questo a dimostrazione che quel che conta è divertirsi e partecipare a memorabili terzi tempi, ma se si vince è meglio. Infatti, la quarta partita ci riportò con i piedi per terra…
Come si può capire dal titolo di questo post, la compagine degli old Modena, ai quali facemmo visita nel maggio 2008, rispetto a noi era veramente una squadra di professionisti. Noi invece eravamo – evidentemente – ancora molto inesperti, e senza alcun dubbio la lezione ci servì.
Riporto di seguito l'articolo apparso sul sito della Pro Recco Rugby, scritto dall'ottimo Marco Lagazzi (che ha classicamente appeso le scarpette al chiodo: peccato, perché di uno psichiatra in squadra ci sarebbe bisogno…)

Modena Old - Orche Pro Recco 9-0
Ce le hanno suonate. Anzi, ci hanno suonati come tamburi. Ma era inevitabile.
Gli "old" del Modena sono ottimi giocatori, con un'età media piuttosto giovane, che giocano insieme da molti anni: come una Prima Squadra di un'ottima Società che passasse in blocco negli Old, insieme a qualche "grigione" (pochi) ancora in forma e deciso, e con una rosa molto ampia di giocatori, tutti allenatissimi e di grande esperienza.
Noi abbiamo finito sudati e distrutti, mentre loro erano belli saltellanti, da veri Old Busters, anche se formalmente avevano al loro attivo una sola uscita, peraltro stravinta pure quella.
La partita ha avuto poca storia.
Prologo. Arriviamo rilassati, vediamo una squadra strafiga in campo e diciamo: ah, guarda, c'é la Prima Squadra che si scalda già, ma erano per noi.
Primo tempo: noi mai oltre la prima fase, loro a tutto campo, con continue fucilate sulle ali. Grande confusione che i più esperti, come l'eccezionale Fabio Nardi, sono riusciti a tamponare solo parzialmente, con un immenso sacrificio personale (tanto che poi Fabio uscirà con due costole rotte).
Intervallo: quelli che avevano esperienza di gioco hanno iniziato a fare la faccia da piloni di Italia - Nuova Zelanda anni ottanta preparandosi a vendere cara la pelle, mentre i neofiti cercavano di concentrarsi anche se si guardavano attorno per capire se erano finiti in Vietnam.
Secondo tempo: ce l'abbiamo messa tutta, ma proprio tutta e anche un pò di più, ma non è bastato, il divario era spaziale.
Terzo tempo: suntuoso e amichevolissimo, i ragazzi di Modena hanno organizzato vino, birra, salami, carni, dolci a vagoni, ed hanno perfino pensato a nutrirci e benzinarci mentre, in tribuna, guardavamo la partita della Prima Squadra.
Il Modena è una bella squadra, allenatissima e preparatissima, che ha dominato in campo ed é stata magnifica, in vero spirito Old, nel terzo tempo. Ci ha insegnato che nel mondo Old non ci sono solamente squadre rilassate, ma anche atleti degni di giocare ancora, ed a tutti gli effetti, in campionato, che per età, allenamento e forma hanno un vantaggio fortissimo sui "vecchi" e, ancor di più, sui papà di giocatori della giovanile e sui neofiti che ci sono nella nostra ed in molte altre squadre. Per noi questo significherà lavorare e faticare di più, e per essere invogliati a farlo niente è meglio di una sconfitta bruciante, unita al fatto che, naturalmente, abbiamo invitato il Modena da noi per la rivincita, sia in campo che nel terzo tempo.
Per il Recco : Allegretti, Bedocchi, Bertagnon, Bertoli, Bonfrate, Cevasco, Conca, Crovetto, Di Tota, Gilbert, Lagazzi, Macchiavello, Mapelli, Molinetti, Massa, Mazza, Peri, Pastorino, Perazzo, Pozzo, Siri. Coach, Team Manager e raccattaossa: Gregorio.
Per il Modena in panchina c'erano le riserve: I Fantastici Quattro, Superman, Spiderman, I Power Rangers, Godzilla (quello che è stato placcato da Fabio), il Raggruppamento Corazzati Centauro e L'Esercito dei Cloni di Guerre Stellari, mentre in campo c'erano i titolari.
Grazie ai ragazzi di Modena per la lezione di rugby e per il bellissimo terzo tempo.
E, magari, per la rivincita toccherà a noi poveri vecchietti stupire i giovincelli, in campo e in Club House!
(Marco Lagazzi

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