le Orche

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domenica 18 dicembre 2016

Un altro 'Ciao Ste'

Parecchie assenze eccellenti, oggi, tra le file delle Orche: Bacci Embolo, MarioWeight, il Berta, Bisco, Big Jim, Pilu e Doc Lorenzo (gli ultimi tre presenti a bordo campo), ma questo non ha impedito a molti dei nostri di giocare anche con i Cavalieri, con il Cogoleto, col Sestri/Pegli.
Anzi, Max l'Eruoe ha pure segnato una meta per i neroverdi sestresi, proprio contro le Orche.
Ma non ci è andata poi così male, in fondo: i biancocelesti padroni di casa hanno giocato tre partite costantemente nella metà campo avversaria e molto spesso nei 22 degli altri. Il che ha portato tre mete (a una) con il Sestri/Pegli, grazie a Doc Bedo, Samu e Shaggy nell'ultimo incontro. L'una è quella di Max l'Eruoe, il mastino dei placcaggi che alla fine era compiaciuto con se stesso: «Non ho fatto neanche un avanti, mi va già bene così». Si sottovaluta.
Prima del Sestri le Orche hanno incontrato il Cogoleto, segnando con Simo, Shaggy due volte e Micky the Brain un netto poker a zero. Resterà negli annali del rugby la meta di Simonpaolo: la palla esce da una ruck circa al centro del campo, i tre quarti sono ben schierati e sfilano fino all'ala, dove si trova AleCrosta. Il quale corre più veloce che può tenendo il pallone con una mano, mentre con l'altra deve tirarsi su i pantaloncini che lo hanno abbandonato a culo scoperto…
Riesce a fare un pregevole sottomano alla Parisse verso l'interno dove arriva Cippo che entra in area di meta e segna l'uno a zero. Gli applausi sono comunque tutti per Ale e le sue braghette.
Il primo match del torneo è stato il classico derby Orche-Cavalieri di san Giorgio.
Si è ripetuto quanto già visto molto, troppo spesso: il pallino è rimasto in mano a noi per quasi tutto il tempo, con netta superiorità di possesso e di terreno. Tutto questo gran volume di gioco portava solo alla meta di Carletto allo scadere del primo tempo. La seconda frazione di gioco riproponeva lo stesso copione, e nell'ultima azione della partita i Cavalieri arrivavano in meta con una perfetta organizzazione: attacco sulla sinistra con la ruck che assorbiva i giocatori avversari e poi apertura verso destra, dove gli arlecchino in netta superiorità pareggiavano.
Qualcuno ha detto che non poteva finire così, proponendo di fare ancora un tempo ma non è stato ascoltato. Il (glorioso) trofeo Mani di Merda è stato assegnato proprio ad Ale Crosta per 'manifesta nudità', in occasione del suo show in mutande.

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