le Orche

le Orche

sabato 11 maggio 2013

A good day for rugby (anche se non pioveva)

Non so da dove cominciare. Oggi è stata una splendida giornata di rugby, a Recco: i nostri ospiti provenivano da Haut de l'Arc, vicino ad Aix-en-Provence. Insomma, vicino a Marsiglia, e hanno azzeccato la mossa giusta per appianare la rivalità che tradizionalmente esiste fra italiani e franzosi. Ci hanno portato in dono una quantità di bottiglie di vino.
Ma andiamo in ordine: il tempo era alquanto variabile; dopo qualche goccia di pioggia è spuntato il sole, poi il cielo si è messo sul nuvoloso stabile, con temperatura sopportabile, calda ma non troppo.
Dopo qualche esercizio di riscaldamento, abbiamo disputato una partitella tra Orche e Cavalieri. Più o meno, insomma… Personalmente mi sembrava di non essere in grado di reggere a lungo, ma col passare dei minuti i miei vari doloretti sparsi si sono attenuati.
I nostri avversari non erano in quindici, quindi alcuni di noi sono scesi in campo con la maglia arancione dei transalpini; per quasi tutto il primo tempo il gioco si è sviluppato nella metà campo francese. Si era deciso di adottare la regola dei venti metri, e la frazione di gioco si è così conclusa sullo zero a zero. Stavolta l'arbitro non era zelandese o aussie: abbiamo avuto due fischietti d'eccezione, Vassallo e Pizzagalli, mentre l'ottimo Lorenzo (arbitro dei precedenti incontri, vedere qui e qui) ha sparato qualche migliaio di fotografie*.
E scusate se è poco…
Secondo tempo, si rimescolano un po' le formazioni, e stavolta una meta per i francesi arriva. Segnata da un ragazzino: come sempre, per i cugini d'oltralpe il rugby old non è proprio old. Non del tutto insomma. Buon fair-play in campo, comunque. In una ruck un francese mi spiattella per terra, ma mi chiede subito dopo: «Okay»?
«Okay, okay» rispondo, tutto bene.
Conclusi i canonici quaranta minuti, ritorniamo in campo per altri dieci (o più, non si sa bene). Adesso ci sono francesi con le Orche, Cavalieri con i francesi, qualche Polpo infiltrato di qua e di là…
Segnano AleCrosta, Shaggy e un terzo che al momento non ricordo, ma non posso fare indagini: mia moglie non mi ha ancora chiesto quanto ho bevuto e non voglio metterla in sospetto. Oltre alle bottiglie provenzali c'era anche una cassetta di barbera e gutturnio…
In questo over-time, l'unico episodio – per così dire – spiacevole: un giocatore francese, in campo con la maglia biancoceleste delle Orche si scaglia contro un altro francese (schierato con i suoi, de la Palisse) perchè lo ha – a suo dire – calpestato. La cosa poi si calma, si sa come vanno queste cose nel rugby. Scambi di opinioni.
Terzo tempo rilassante come non mai, anche se chiacchierare in francese è ostico. Ma ci si arrangia. Dopo un lungo periodo di vacanza, viene assegnato a Igor Shaggy il Trofeo Mani di Merda: da un'azione che si stava sviluppando dentro i ventidue delle Orche, qualcuno** spara un calcione rasoterra che spedisce il pallone fino ai ventidue avversari. Shaggy arriva sull'ovale come un Tgv (sembrava Bolt, a parte il colore della pelle), ma al momento di raccoglierlo se lo caga ignobilmente.
Trofeo assicurato.
* fotografie visibili qui
**Il 'qualcuno' era nientemeno che il mitico gattone Carletto.

Nessun commento:

Posta un commento