Mattina.
Trafelato esco dall’uscio di casa e è subito tasto rosso
ascensore. Lancio a terra il borsone mezzo aperto e lo zaino mezzo
chiuso. Tossisco, soffio il naso e faccio il ballo del mattone tra 27
tasche per controllo telefono-noncelo, chiavi-neanche, testa-celoforse,
nell’attesa del gabbiotto a carrucola. Abbandono i bagagli e torno alla
porta. Suono. Pigio ancora. Sbrigati.
Sento passi lenti ed equilibrati dalla tromba delle scale. La Signora del Quarto. Sobria. Altezzosa.
Trenchata. Lancia uno sguardo. E me lo tiene addosso. Forse non dovevo
occupare l’ascensore che nel frattempo è arrivato. Disapprovazione.
Sento il peso sulla nuca di un nuovo ordine del giorno alla prossima
riunione condominiale. Machissene. Ho la tosse, la febbre e il
raffreddore. Ho la giustifica. Prima di girare le spalle mi fa capire
che sono della stessa risma dei spacobotilia-amazofamilia.
Si apre la porta. Ad un “Che c’è?” infastidito, ribatto con un risoluto e pragmatico “Chiavi e telefono, sono in ritardo”.
Poi ritrovo lo sguardo della Signora del Quarto negli occhi della donna
che mi ha appena aperto la porta di casa nostra. E un esaurito “Ma non è
possibile!!!” rimbalza come una pallottola mai spuntata tra le trame
oblique del travertino delle scale.
Ora capisco. Noto, preciso
preciso, un corposo percorso di quadratoni di fango rinsecchito e fili
d’erba secca che parte dall’uscio e arriva all’ascensore e si
ricongiunge con i tacchetti delle scarpe che fuoriescono dal borsone
come lepri ammazzate dal cinturone del cacciatore.
Sento l’ira del
Folletto modalità 5 su 5 che si sta scatenando. Sento che dovevo stare a
letto malato a farmi coccolare. Sento la Signora del Quarto che si
starà lamentando con la Vedova del Primo, detta anche la Signora del
Decoro. Sento che... Ma stasera c'era pure il sintetico...Sento che se
uno è nato di campagna dovrebbe rimanere di campagna.
***L'autore è Ciccio Tortorello, a. k. a. MaxAm, Muccato di pregio e non solo. L'ho copiato dicendogli che non avrei citato la fonte.
Ma nel rugby c'è il rispetto, dell'avversario e del compagno di squadra.
È in gamba, però, vero?
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