Quando il gatto* non c'è, i topi ballano. Mi raccomando, non fate troppo toccato. Eccerto, non ne facciamo troppo, facciamo solo toccato. Stavo quasi per non venire stasera, ma volevo parlare con Albe, con Bacci, con Godot. Ah, lui non è venuto, come l'allenatore - assente giustificato. Le manfrine sono sempre le stesse, dolori sparsi ed equamente distribuiti tra schiene e gambe, ossa e polpacci, costole e gomiti. E così via. Il campo muta di continuo, bisogna lasciare spazio agli ospiti del pallone rotondo, giochiamo per traverso tra i dieci e i ventidue, quelli di là, poi metà campo e meta, poi per il lungo, dalla meta ai dieci. Sempre quelli di là, e Nonno Nardi che ti dà dei palloni di merda ma è colpa tua che te li caghi, e niente, l'arnica non basta a sanare la tendinite allora vado a fare la doccia.
L'importante è assicurasi che Samu vada in cucina per tempo. Una birra, Silvia. Grazie.
*Il coach, of course, AleUgo a. k. a. Onemanband
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