Nel Galles è rientrato Halfpenny, nelle Orche Silvio. Era ora, diciamocelo.
Ieri ad Asti, Torneo del Tartufo: vedendola dal lato agonistico, siamo arrivati terzi e non ci possiamo quindi lamentare. Ma è un modo di valutare le cose che per gli old ha peso fino a un certo punto.
Veniamo alla cronaca: si comincia con le Bollicine Asti. È una squadra composta da transfughi dei Taka'tani, gli organizzatori del torneo, e si sono presentati col chiaro intento di vincere. Sono molto bravi, tutta gente di esperienza e nessun grande vecchio come in altre compagini. Le Orche, pur non giocando male cedono 4 mete a 2. Carletto e Alberto a segno per noi. Si prosegue nel girone affrontando i Maltràinsema (i Raffazzonati, in dialetto milanese), che sono poi a base Chicken Rozzano e indossano infatti la maglia gialloverde dei lombardi. Non c'è storia, si gioca solo nella metà campo dei nostri avversari e vanno a segno di nuovo Alberto e uno scatenato Primiano. Per fermarlo dovevano essere almeno in tre addosso a lui, e anche così facevano fatica.
Terzo incontro, con una squadra che possiamo ritenere un'avversaria storica delle Orche: i Barberans di Alessandria, con i quali abbiamo giocato in totale otto volte dal 2011 in poi. Nuovamente una partita senza storia, le Orche dominano il possesso di palla e il terreno. Siglano il 3 a 0 Raffa, Samu e Bacci (che ieri non è stato Embolo neanche una volta).
Siamo quindi secondi nel girone e per la finale 3°/4° posto troviamo i recenti avversari del Bad Panda Monza (signori coi signori, merde con le merde). Anche qui match dominato dalle Orche che vanno a segno con Paolone, Carletto e due volte col nostro Silvio Halfpenny, che rientra finalmente dopo un lungo periodo di assenza. E ci mancava, siamo sinceri!
Ora, si dice comunemente che i rugbisti siano dei veri sportivi, pronti a dare l'anima in campo e di conseguenza piuttosto rudi nei confronti degli avversari ma di nobilissimo animo al di fuori del rettangolo di gioco. Ed è anche vero, tutto questo. Ci sono molti esempi di giocatori che dimostrano la verità di queste affermazioni.
Il nostro coach, AleUgo, durante gli allenamenti ci riprende sempre quando non chiamiamo la 'guardia' su una ruck, e peggio ancora fa quando la guardia non la facciamo proprio, lasciando dei bei buchi a pro degli attaccanti. Ieri, in partita, è stato lui a ceffare una guardia e i monzesi sono andati in meta. Grazie a questa prodezza, peraltro l'unica in quattro partite che abbia portato a una segnatura subita, gli abbiamo prontamente attribuito il (glorioso) Trofeo Mani di Merda.
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