– Nel post intitolato 'Il mare di Bering' parlo della moule, traducendo dall'inglese all'italiano come maglio. In realtà, la parola moule in inglese non esiste, e maglio si traduce mallet. Probabilmente, quando gli inglesi parlano di questa azione di gioco si riferiscono alla maul, e il dizionario Collins–Giunti traduce questo termine con sbranare, dilaniare. Abbiamo altresì il termine moule nella lingua francese, però vuol dire muffa ('Poffibile?', direbbe Pierino…)
– Ieri sera a guidare l'allenamento è stato il nostro Man of the Match Sergio Uomodelcerino. Dimostrando assai poco spirito rugbistico, non lo abbiamo rispettato come facciamo invece con Ale Ugo o Alberto. In compenso sono distrutto, oggi, e spero sia così anche per gli altri. Vuol dire che comunque lui ci ha fatto 'nu mazz tanto, a prescindere, e i fatti gli danno ragione.
– Dopo il torneo di Settimo Milanese, sull'onda dei successi ottenuti e distratti dalle prodezze extra rugbistiche di Ismaele–Shaggy non abbiamo eletto il nuovo Mani di Merda, quindi il precedente portatore del trofeo decade e il titolo rimane vacante.
– Ieri sera, in club-house dopo l'allenamento, parlavo di libri con Piero Reef (Helsinki, per i distratti) il quale mi ha detto (testuali parole): «Io a casa ho un mucchio di libri, veramente tanti, e li leggo pure! Non li uso solo per fare spessore quando serve». Ovviamente so che è vero, perché suo figlio un giorno gli ha detto: «Papà, tu dici che vai a lavorare, ma te ne stai lì seduto tutto il tempo a leggere e non fai altro, che lavoro sarebbe»?
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