Ma chi ce lo fa fare?
Il giorno dell'allenamento settimanale è passato dal giovedì al mercoledì, poca differenza se non il fatto che sul campo e negli spogliatoi ci siamo solo noi old. Siamo snob, va bene, accettiamo le critiche. D'altra parte, già il fatto che non andiamo a calcetto ma ci dedichiamo al pallone ovale la dice lunga. Peraltro, anche il football americano (gridiron) e il football australiano (aussie rules) usano palloni ovali ma noi ci accontentiamo del rugby union.
Bene, ciò premesso ogni tanto qualcuno ci considera poco più (o poco meno) che matti.
Andare una volta a settimana a sgambettare in braghe corte sul terreno da gioco, magari anche quando piove, per il gusto di…
Per il gusto di cosa?
Come disse George Mallory a chi gli chiedeva perché volesse scalare l'Everest: «Perché è lì!»
E così è per noi, perché lo facciamo? Perché sì, perché non c'è nemmeno bisogno di chiederlo, perché giochiamo a rugby. È una domanda che non ha senso. È inutile.
E perché poi c'è il terzo tempo, il dopo, il momento in cui ci si rilassa, si parla, si fa amicizia.
O meglio si rinsaldano quelle che già si sono formate in campo. Anche tra giocatori di squadre diverse.
Ma chi ce lo fa fare?
Avete un'altra domanda, più sensata?
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