ancora una buona giornata di rugby old a recco, oggi. protagonisti le orche padrone di casa e i cavalieri di san giorgio, gli odiati cugini. roba che genoani e sampdoriani levatevi dai piedi grazie.
tra le file dei biancocelesti anche dei rinforzi da cogoleto; a parte la belinata del primo minuto di gioco, costata una meta alle orche, il gioco è stato molto equilibrato. insomma, un pareggio virtuale, con pilu onnipresente, sugli scudi, come si dice. man of the match, senza dubbio. e lo spettacolo, in un pomeriggio invernale ma non troppo, non è stato solo quello in campo ma anche ai bordi del pitch.
parterre de roi, visto il numero elevato di infortunati e acciaccati vari: a un certo punto, alecrosta esorta le proprie figlie (8 e 10 anni) a spostarsi in fondo al campo per giocare, in posizione più defilata. non perchè temesse venissero travolte dai giocatori o altri possibili eventi del genere. no. «bimbe, andate laggiù a giocare, perchè qui dicono troppe parolacce».
ma belin, ale, che minchia ti credi? di sembra che diciamo veramente troppe parolacce? e che cazzo, se quei gondoni in campo si cagano il pallone, porca puttana, permetti che si commenti adeguatamente il fatto?
e comunque, trofeo mani di merda vinta da criceto con la seguente motivazione: «perché riceveva per caso il pallone e lo depositava in area di meta avversaria ma nella partita sbagliata» (la terza frazione di gioco, dopo la partita regolamentare…)
alla prossima.
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