Bene, sarebbe ora di fornire un po' di notizie sul torneo di Aosta, disputato dalle Orche sabato 21 giugno scorso. Chiedo venia per il ritardo, ma essendo ancora in ospedale non sono riuscito a sbrigarmi prima. Il tutto perché ho alzato la testa da un raggruppamento mentre stava passando un tram che mi ha fratturato lo zigomo sinistro.
Veniamo al dunque: al torneo sono presenti ben dodici squadre, divise in tre gironi di quattro. Le vincenti e la miglior seconda disputano le semifinali e poi, ovviamente finale tra le ulteriori squadre vittoriose. Forse perché siamo i detentori del titolo 2013, siamo in un bel girone di ferro, come si dice di solito, con gli scozzesi dell'Elephants Edinburgh (con i quali potremmo organizzare la rivincita a febbraio prossimo, a casa loro), i francesi del Tonon (squadra old e nella quale gioca il tram che mi ha messo sotto) e i padroni di casa — lo Stade Valdotain.
E proprio con i gialloneri valligiani diamo inizio alle danze; il clima è caldo, umido, e noi non cominciamo alla meglio. Pesa anche sul morale, forse, la consapevolezza che siamo pochini, diciotto, ma non voglio accampare scuse di alcun genere. Lo Stade fa la sua partita onesta, attaccando ordinatamente e riuscendo a segnare due mete nel primo tempo. Ma l'intervallo ci serve, ci chiariamo le idee e la ripresa è nostra. Analizzato brevemente il loro gioco, abbiamo visto che si dovevano fermare i loro centri, sopratutto, e la cosa ci riesce: finisce 2 a 2, ma non ricordo con precisione i nomi dei marcatori per i noti motivi.
Il secondo match della giornata ci oppone ai francesi del Tonon, i quali — a differenza di quanto accade spesso con i cugini della Gallia — sono tutti old. Andiamo in vantaggio con meta di… forse Cartoni, ma non ricordo, nuovamente. La partita è combattutissima, molto fisica, pesante. Il mio infortunio è solo un episodio che può capitare nel rugby, non è stata una scorrettezza, un colpo gratuito: naturalmente esco dal campo, e il mio torneo finisce lì. Risultato finale uno a uno.
Ultimo impegno con gli scozzesi, vittoria per due mete a uno, ma non ho elementi da darvi sul gioco perché mi trovavo al pronto soccorso. Dopo questi risultati, la nostra classifica ci poneva come miglior seconda ma a pari merito con i Falchetti Seregno. Stesso punteggio, paritá di mete segnate, uguale differenza mete. Il regolamento del torneo dice allora che passa la squadra col giocatore più anziano in campo: senonché, il nostro Pussy Doc è superato per pochi mesi da uno dei lombardi
Diciamo che, viste le premesse, non è andata male. Abbiamo l'infermeria a tappo e anche altri impegni famigliari ci hanno fatto perdere importanti giocatori. La lunghissima striscia positiva che durava da un paio di stagioni si è interrotta (alla Spezia, in realtà), ma:
1) possiamo riprenderla
2) parafrasando il capitano del Galles, Mark Ring, "Un piatto di cibo e una birra. È per questo che giochiamo"
A giovedì, per la festa finale in club-house: io ci sarò!
A giovedì, per la festa finale in club-house: io ci sarò!
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