Bene, l'ultimo impegno stagionale è andato; ora non ci rimane che la cena sociale di fine stagione e saremo a posto fino a settembre (ottobre)?
Sabato 20 luglio, un branco di ben ventisei Orche si è spinto fino a Gressan (Aosta): decisamente fuori habitat, il mare è a oltre 200 chilometri e la Dora non può sostituirlo.
Ma procediamo con ordine; verso le tre del pomeriggio, un po' alla spicciolata, ci siamo presentati sul terreno di gioco, un enorme spiazzo sul quale erano stati tracciati due campi.
Le dimensioni erano inferiori a quelle regolamentari, ma trattandosi di old la cosa non ha guastato, anzi! Il sole picchiava implacabile, però, e qualche timore c'era – insolazioni, infarti, deliri di vario genere – visto che si era intorno ai 30°.
Per fortuna, verso l'inizio delle partite una nuvoletta fantozziana è arrivata in nostro soccorso e ci ha concesso di giocare praticamente sempre all'ombra – nonché di evitare gli inconvenienti temuti fino a poco prima.
Sono presenti dieci squadre, che vi elenco in ordine rigorosamente casuale: Chieri, Old Blacks, Poderosa Brescia, Olders Seregno, Citron Mentone (Francia), Coyotes Cernusco, Scuola Militare Alpina, Rugby Rho, gli organizzatori dello Stade Valdotain e le Orche Recco.
Ma ora vi racconto com'è andata, altri dettagli domani. Forse.
Facciamo il nostro esordio contro i neofiti della Scuola Militare Alpina di Aosta, giocano quasi in casa ma per alcuni di loro era la prima partita in assoluto; l'incontro non ha storia, lo abbiamo giocato tutto nella metà campo avversaria e concluso con mete di Gropplero e Caridi.
A seguire ci troviamo di fronte gli organizzatori del torneo: stavolta le cose sono un po' più complicate, i gialloneri sono più esperti dei militari e tengono botta abbastanza a lungo. Un'azione di Carletto Gatti, con finte e controfinte, un paio di placcaggi rotti e una lunga corsa a zig zag ci ha portati sull'uno a zero. L'ultima azione della partita vede un deciso contrattacco dei valligiani, con fuga sulla sinistra di un loro giocatore che giunge sulla linea dei ventidue e la scambia per la linea di meta: si tuffa e segna, l'arbitro fischia, ma ovviamente non la meta bensì l'avanti e la fine della partita…
Terzo match con i Coyotes di Cernusco; nuovamente partita senza storia, tutta in avanti per noi. Vanno a segno Sniper Di Caro, Shaggy Balducci, il coach Peri e conclude Lagomarsino.
Il prode Andrea, sepolto col pallone sotto un cumulo di una dozzina almeno di giocatori, urla: «Non toccate il pallone, siate onesti, non toccate»! perché l'arbitro non aveva visto chiaramente la conclusione dell'azione. Quindi, quando tutti si sono rialzati, ha potuto concedere la marcatura.
Infine, il Rugby Rho, avversario di tutto rispetto: un paio di errori nei minuti iniziali ci condizionano mentalmente, e il gioco è molto equilibrato. Dopo un buon predominio recchese, i lombardi si fanno pericolosi arrivando sul finire nella nostra area di meta ma l'arbitro fischia 'palla alta', quindi mischia ai cinque metri. Insomma, un gran nervosismo in campo e zero a zero finale che consegna la vittoria nel girone alle Orche.
Nell'altro girone si impongono gli Olders Seregno, contro i quali disputiamo perciò la finale del torneo.
Stavolta c'è più calma e lucidità, nonostante siamo in ballo da circa quattro ore: Manno, Balducci e capitan Ugolini sigillano il tre a zero finale che ci consegna la coppa messa in palio dall'ottima organizzazione valdostana.
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