05/04/2009 - Una trasferta semi–avventurosa, quella di sabato 4 aprile a Pisa, per le Orche. Si sapeva già da qualche giorno che si sarebbe andati in pochi, a causa di: qualche infortunio, impegni con la prima squadra, mancanza di giornata libera dal lavoro.
Aggiungiamo che alcuni dei nostri dovevano rientrare velocemente per altri appuntamenti, così la giornata è diventata una corsa contro il tempo. E aggiungiamo pure che ho sbagliato strada all'andata, rischiando di far cominciare la partita con solo dodici giocatori del Recco!Anche perché, in Italia, non potete fermarvi a chiedere dove sia il campo da rugby: nella migliore delle ipotesi vi mandano a qualche base militare americana, oppure finite in zona 'prostituzione omosessuale' – e non è bello…
Invece, alla fine, il bilancio è stato positivo: gran parte del primo tempo ha visto il gioco svilupparsi nella metà campo pisana, con il nostro pacchetto di mischia che dominava nettamente. Purtroppo è mancato un po' di sostegno da parte dei tre–quarti, e nessun punto è stato segnato. La prima volta in cui i nostri avversari sono riusciti a contrattaccare, hanno creato un sovrannumero sulla loro sinistra e sono andati in meta. Peccato, una indecisione difensiva ci è costata molto cara. Il resto del tempo ha visto ancora una serie di attacchi recchesi, con un buon piazzamento della difesa pisana e un gioco più equilibrato, ma tendenzialmente più nella metà campo dei nostri avversai. La partita continuava, nel secondo tempo, sulla falsariga del primo; Mazza si spostava però a primo centro e il gioco era ancora saldamente controllato dal Recco. Il titolo di "Man of the Match" è conteso tra Ivan e Raffaello, ma personalmente voterei per quest'ultimo per motivi anagrafici. Fra l'altro, proprio una grande percussione di Raffa, che ha rotto almeno due placcaggi ha lanciato Massa (grande prestazione anche per lui) per la meta del pareggio, nei primi minuti della ripresa. Qualche protesta dei gialloblù per il limite dei venti metri di corsa non rispettato, ma ci si era accordati prima su questo aspetto, decidendo che chi avesse avuto lo spazio (e il fiato) per correre, poteva farlo tranquillamente. Proteste quindi sterili, fatte da chi aveva la volpe sotto l'ascella, e peccato invece che il Cus Pisa abbia usato un po' troppo le mani nelle ruck senza essere penalizzato dall'arbitro, il quale ha pure lasciato correre qualche placcaggio alto, ma sostanzialmente il gioco è stato privo di cattiveria. Buon terzo tempo con carne alla brace che ci ha riportato alla memoria il barbecue – ormai scomparso – di Recco e un monumentale tiramisù.
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