'Non c'è secondo' è il motto della Coppa America, la famosa competizione velica che gli americani vinsero 25 volte consecutivamente in 132 anni*. È stato anche il sottinteso dell'ultimo briefing del capitano delle Orche ieri a Monza. Non c'è secondo. Se siamo arrivati fin qui, vuol dire che ce lo siamo meritati e ora vinceremo il torneo per il secondo anno.
E così è andata, in effetti.
Formazione con pochi uomini di mischia 'naturali': al pacchetto è stato aggregato Big e, di volta in volta, altri tre quarti hanno sostituito quando necessario gli avanti.
Causa defezione di un paio di squadre, il calendario è stato rivoluzionato: alle Orche sono toccati – nell'ordine – Kaimans Lainate, Chickens Rozzano, Taka'tani Asti e Old Lecco nel girone e Cinghial Old Como in finale.
Se dovessimo dare a questo torneo il titolo di un film, sicuramente dovremmo scegliere 'Mosquito coast' di Weir (con Harrison Ford). Come già l'anno scorso, per qualche misterioso motivo siamo stati circondati costantemente da sciami di moscerini, fastidiosissimi, che sono spariti solo col calar del sole…
Insomma, il quadro posto in palio (chiamato 'Cencio' dai monzesi) rimarrà esposto in club house altri dodici mesi; ce lo siamo portati avanti e indietro come zavorra.
*Nel 1851, lo schooner 'America' – del NYYC, New York Yacht Club – battè i 14 regatanti del Royal Yacht Squadron inglese attorno all'isola di Wight. La regina Vittoria chiese chi fosse arrivato secondo, e le fu risposto: «There's no second, your majesty».
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