Dopo il torneo, concluso quando le prime nebbie salivano dal Tanaro, sono tornato a casa con Sergio 'Uomo del cerino' e abbiamo attraversato un nubifragio degno di Sandy; credo che Sergio non verrà mai più in macchina con me…
E comunque, una volta arrivato a casa ho fatto come Woody Allen nel film 'Provaci ancora Sam':
«Dammi un cerotto due metri per due che mi ci avvolgo dentro…».
E così ho fatto, riemergendo dal bozzolo solo lunedì mattina per andare in ufficio.
Ma parliamo di rugby, che è meglio: le Orche Pro Recco si sono comportate in maniera egregia ad Asti, sabato scorso. Prima di cominciare sono evidentemente servite le parole del nostro capitano Raffaello: “Cominciamo subito forte, diamo subito il massimo, senza aspettare – come succede spesso – che il tempo passi, limitando i danni. Dobbiamo prendere il sopravvento, e se è prevista una finale, dobbiamo arrivare a giocarcela».
Ale 'One man band' rincara la dose: «Se siamo venuti fin qui per berci una birra, potevamo anche stare a casa, risparmiando benzina e autostrada. Siamo arrivati fin qui e ora giochiamo. A rugby».
Messaggio ricevuto; il torneo è stato poi un mini campionato, tutte le squadre hanno incontrato tutte le altre. Noi Orche abbiamo iniziato con i Barberans Alessandria (invitati a sostituire il Parabiago): meta nel primo tempo di 'Shaggy' Balducci; nel secondo tempo segnavano Lerda e nuovamente Shaggy per il 3 a 0 finale. Superiorità netta da parte nostra, col gioco sviluppatosi quasi sempre nella metà campo alessandrina. A seguire affrontiamo il Chicken Rozzano, che avevamo incontrato solo una volta al torneo a dieci di Rho.
Nuovamente il gioco ci vede prevalentemente in attacco: apre le marcature Raffa, che parte ad altezza ginocchia avversarie, percorre dieci metri travolgendo tutti e si ferma solo in area di meta. Raddoppio di Piergiorgio, che riceve all'ala e segna facendosi perdonare un pallone perso poco prima in maniera ingenua.
Sigilla il tre a zero allo scadere del tempo Francesco Gropplero con un'altra incursione di potenza – e anche veloce.
Terzo match, una classica del rugby old: affrontiamo i Muccati. In realtà, io affronto le Orche, perché scendo in campo con la maglia frisona. Nessuna marcatura nel primo tempo, dal quale esco ben bene ammaccato, e nella ripresa Micky 'The brain' mette a segno l'uno a zero, che rimarrà fino alla fine. Stavolta il match è più equilibrato, anche perché la stanchezza comincia a farsi sentire. Infine, il clou della giornata: i Thaka'tani, i padroni di casa. Nuovamente un incontro equilibrato, combattuto, difficile, che rimane a lungo sullo zero a zero. A pochi minuti dalla fine l'incursione giusta riesce a Max l'Eruoe, che segna la meta della vittoria per noi (ed evita così – fra l'altro – il trofeo Mani di Merda).
Quest'ultimo è stato poi attribuito dalla squadra nello spogliatoio a Rinaldo, non proprio entusiasta del fatto, ma gli è toccato subire…
Qualche infortunio ci è capitato: io ho una spalla e un ginocchio rimasti a mezzo servizio, Mario 'Weight' zoppicava vistosamente, alla fine, mentre Claudio ha rinnovato i suoi acciacchi alle costole. Silvio ha subìto un placcaggio devastante dopo una fuga di almeno 40 metri, ma è rimasto in campo: comincio a pensare che sia un leprechaun…
Insomma, è stata dura e la conferma l'ho avuta leggendo le mail di oggi: tutti a pezzi, ma felici. Per cui, che soddisfazione!
Concludo dicendo che il Man of the Match di tutto il torneo è stato – per noi – il nostro mediano Simon Paolo: con lui in campo il pallone viaggia sempre nella giusta direzione.
Nessun commento:
Posta un commento